“In considerazione del nuovo assetto regolatorio della concessione di A24 e A25, con la riassegnazione della gestione alla Società Strada dei Parchi e dei numerosi lavori programmati e condotti dai commissari, l’avvocato Marco Corsini e l’ingegner Pierluigi Caputi, sulla medesima infrastruttura, si è ritenuto opportuno predisporre uno strumento di informazione dedicato in particolar modo al territorio”.
È quanto si legge in una lettera del Mit, Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti in merito al reintegro di Sdp, del gruppo Toto, dal primo gennaio tornata a gestire le autostrade laziali ed abruzzesi A24 e A25: l’ ufficialità è stata sancita con l’approvazione, da parte del Senato, del Dl Anticipi in seno al quale è stato inserito l’emendamento firmato dalla maggioranza di centrodestra che reintegro della Spa del gruppo industriale abruzzese Toto, che subentra ad Anas, che aveva ripreso in mano il timone il primo agosto del 2022.
“Al fine di presentare e condividere tale progetto – si legge ancora -, è convocata una riunione per il giorno 14 febbraio, alle ore 11, presso la sala ‘Parlamentino’ – IV Piano – di questo Ministero, alla quale sarà presente il vicepremier e ministro, Matteo Salvini“.
Ad annunciare l’imminente incontro è stato lo stesso Salvini, all’Aquila, nel corso di un incontro in occasione delle regionali in programma a marzo in Abruzzo.
Nella missiva viene invitato l’avvocato Velia Nazzarro, sindaco di Carsoli e coordinatore del gruppo dei sindaci A24-A25, “a comunicare i nominativi dei sindaci che parteciperanno all’incontro”.
Ad estromettere Sdp era stato il governo Draghi che il 7 luglio del 2022 aveva revocato in danno la concessione, in scadenza nel 2030, per gravi inadempienze nella manutenzione tanto da mettere a rischio la infrastruttura e la sicurezza stradale: il provvedimento era stato impugnato dal privato che aveva rigettato ogni accusa, accuse che sono state ribaltate poi dai tribunali di Teramo, L’Aquila e Pescara che hanno assolto i dirigenti di SdP dalle contestazioni di non aver fatto manutenzione e aver causato l’ammaloramento delle strutture: sulla decisione pesava anche il verdetto finale della Corte Costituzionale al quale aveva inviato gli atti il Tar Lazio al quale si era rivolto Sdp.