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Regionali, Arianna Alba in campo con Marsilio

"Il mio slogan è 'una madre che lavora, una forza che trasforma: il mio impegno per il nostro Abruzzo'"

Comunicato stampa

 

“Ho scelto di candidarmi con la lista di Marsilio presidente perché vorrei portare in Regione tutte le necessità, i problemi che oggi hanno la maggior parte dei comuni delle aree interne, che vivono un rischio reale di spopolamento. In questi cinque anni il presidente Marsilio si è impegnato molto per contrastare queste problematiche e per questo motivo ho scelto di partecipare attivamente a questa battaglia”.

 

È quanto dichiara Arianna Alba, trentacinquenne, capogruppo di maggioranza nel Comune di Pescasseroli, imprenditrice turistica e mamma di un bambino di 4 mesi.

 

“Il mio slogan, – continua Arianna Alba- è una madre che lavora, una forza che trasforma: il mio impegno per il nostro Abruzzo. Da quando mi sono trasferita a Pescasseroli per seguire le orme di mio padre Ernesto, dove ho costruito anche la mia famiglia, ho capito sin da subito il grande potenziale che ha questo paese e l’intera provincia dell’Aquila. Ed ho capito anche le difficoltà che hanno i bambini che vivono nei piccoli centri, ed avendo un bimbo di 4 mesi, ho deciso che da madre, dovevo fare qualcosa di importante per il suo futuro e per il futuro di tutti quei bambini che vivono nei piccoli borghi. Non è giusto – continua Arianna – che un bambino o un ragazzo che vive in un piccolo paese non debba avere i servizi essenziali e le opportunità di chi vive in città”.

 

L’Abruzzo ha potenziale di sviluppo importante, fatto innanzitutto dalla bontà dei cittadini, – continua Arianna Alba – dall’amore che nutrono per il territorio. Noi siamo incontaminati da tutti quegli aspetti finti e falsi, che la società ci impone. Dobbiamo ripartire proprio da qui, per una regione più turistica, smart e sviluppata, ripartire dalla nostra lealtà e sincerità. Per fare tutto ciò, – conclude Arianna Alba – dobbiamo realizzare progetti territoriali, fatti da più comuni e da intere aree, non possiamo più ragionare singolarmente ma dobbiamo ragionare in un’idea di gruppo, senza toccare minimamente le nostre tradizioni. Immagino un Abruzzo unito sullo sviluppo territoriale e vicino a tutte le diversità territoriali”.

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