Il Tar del Lazio, al termine dell’udienza di merito, si è riservato la decisione sul ricorso presentato da Strada dei Parchi Spa contro la revoca anticipata e in danno della concessione delle autostrade A24 e A25 adottata con decreto dal Consiglio dei ministri il 7 luglio scorso.
Secondo quanto appreso, i giudici amministrativi decideranno nelle prossime settimane: i magistrati conoscono la materia essendosi già pronunciati in estate rimettendo per due volte in pista nella gestione Strada dei Parchi, del gruppo industriale abruzzese Toto, a sfavore di Anas, scelta dal Governo, pronunciamento ribaltato in entrambi i casi dal Consiglio di Stato. Anas gestisce le due arterie di Lazio e Abruzzo dal primo agosto scorso.
Stando a quanto trapela, il Tar potrebbe decidere nel merito, quindi confermare Anas o rimettere in gioco Sdp, oppure inviare la pratica alla Suprema Corte alla luce dell’istanza di incostituzionalità presentata dall’ex gestore. Secondo i legali di Sdp, la decisione del Cdm presenta rilievi incostituzionali perché si basa su un provvedimento direttoriale del Ministero per le Infrastrutture e Trasporti riguardante gravi inadempienze nella manutenzione e pericoli nella sicurezza. Contestazioni rigettate, anche citando perizie delle procure abruzzesi che indagano su sicurezza e stato di ponti e viadotti, da Sdp che ha da anni un contenzioso con il Mit. Un muro contro muro innescato dal mancato rinnovo del piano economico finanziario (Pef) fermo al 2014, in cui è previsto il mega progetto di messa in sicurezza antisismica, circa 4,2 miliardi di cui 2,2 a carico dello Stato e 2 della concessionaria privata, e il controllo delle tariffe sulle quali è in atto una battaglia di oltre cento sindaci laziali e abruzzesi. In una nota il Codacons sottolinea di essere “intervenuto in questo giudizio a tutela degli interessi degli utenti, gravemente pregiudicati dalle condizioni di cattiva manutenzione di tali autostrade, che può costituire fonte di pericolo per la stessa sicurezza degli utenti”.
“Il Tar ha trattenuto la causa in decisione e nel giro di qualche mese dovrebbe essere pubblicata la sentenza” si legge nella nota.