“Le accuse lanciate contro la Regione Abruzzo per il mancato pagamento agli albergatori che ospitano i profughi ucraini dalla presidente regionale del Pd Manola Di Pasquale, mostrano la sua totale ignoranza. Mentre Di Pasquale sostiene che la Regione abbia dimenticato ‘l’accoglienza e la solidarietà che sono valori costituzionali’, fa finta di non sapere che la Regione Abruzzo ha accolto, ospitato, assistito e curato quasi 10.000 profughi”.
È quanto precisa in una nota Marco Marsilio, presidente Regione Abruzzo.
“Metà dei quali – aggiunge – ospitati negli alberghi a causa dell’assenza di una rete di assistenza dello Stato degna di questo nome, che ha costretto la Protezione Civile regionale a reperire camere negli alberghi disponibili. E proprio in nome di questa accoglienza e solidarietà, la Regione Abruzzo si è fatta carico di anticipare 2 milioni di euro, reperendoli dal proprio bilancio, per pagare gli albergatori che attendevano da mesi che a saldare il conto fosse lo Stato, al quale competono le spese dell’assistenza. Soldi che il Governo, sostenuto dal partito di Di Pasquale, non ha ancora restituito. Atteggiamento che ha costretto il sottoscritto a scrivere al Capo del Dipartimento nazionale della Protezione Civile per protestare contro questi intollerabili ritardi. La Regione Abruzzo è stanca di dover sostenere e anticipare spese per conto dello Stato, che restituisce con mesi di ritardo i rimborsi (e, come nel caso dell’emergenza Covid, nemmeno integralmente). Ed è al fianco degli albergatori, stressati dall’attesa e dai costi sostenuti per mesi prima di vedersi pagare il dovuto”.
“Assistere alla scena di un esponente del Partito Democratico, indefesso sostenitore del governo nazionale in carica, reclamare il ‘pagamento delle fatture’ da parte della Regione, mentre le fatture le deve pagare il governo, è degno del peggior sciacallaggio elettoralistico sulla pelle degli albergatori e dei profughi ucraini – prosegue – Non so se augurarmi che questa intemerata sia frutto di una maldestra ignoranza o di una becera propaganda messa in atto da chi sta sperando in un collegio elettorale. In entrambi i casi, la rappresentanza dei vertici del Pd abruzzese continua a mostrare di non essere all’altezza della situazione. Se la Di Pasquale e il Pd vogliono – come il sottoscritto – veder pagate le fatture degli hotel, alzino il telefono, chiamino i loro ministri e sottosegretari e facciano partire i bonifici da Roma. Altrimenti, restino in religioso silenzio“.