Si sono concluse ieri pomeriggio, verso le 18 e 30, le operazioni di trasferimento delle persone in fuga dall’Afghanistan ospitate nel centro della Croce Rossa Italiana ad Avezzano. Un primo campo base – allestito in poco tempo – strategico e funzionale, che ha accolto in maniera dignitosa e serena tutti coloro che sono riusciti a fuggire dalla guerra e dall’inferno.
I volontari impiegati hanno garantito assistenza e accoglienza con circa 600 operatori assicurando attività di mediazione culturale, supporto psicologico, assistenza sanitaria, ludoteca per i più piccoli e fornendo circa 40 mila pasti.
Sono stati 9 intensi giorni di attività per la struttura di prima accoglienza dei profughi afghani: 1320 cittadini ospitati. Con il trasferimento, nel pomeriggio di ieri, delle ultime 112 persone, si è smantellato il campo allestito in tempi record lo scorso 26 agosto al COE di Avezzano.
L’operazione è stata coordinata dal Dipartimento con Croce Rossa, Ministero della Difesa e Regione Abruzzo
“Abbiamo compiuto un grande miracolo e per questo ringrazio i volontari CRI accorsi da tutta Italia. Dopo la prima accoglienza, ora deve iniziare il percorso di inclusione”, questo il messaggio del Presidente Francesco Rocca.
Ora l’Interporto di Avezzano è stato svuotato: svuotato fisicamente, ma le storie di chi è arrivato in Abruzzo in questi giorni sono ancora là, che dipingono l’aria circostante. Storie che fanno a pugni con il presente, l’attualità dei fatti. Ma gli afghani sapranno ricominciare, in un sistema Italia che li vuole accogliere e aiutare.