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Anche da Marche ok a modifica legge “taglia tribunali”

La proposta é giunta alla Camera dei Deputati, con atto nr. 3077

Tribunali minori abruzzesi: chiusura scongiurata fino al 2022

Il Consiglio regionale delle Marche ha approvato all’unanimità la proposta di legge alle camere concernente: modifiche al decreto legislativo 7 settembre 2012, n. 155 “nuova organizzazione dei tribunali ordinari e degli uffici del pubblico ministero, a norma dell’articolo 1, comma 2, della legge 14 settembre 2011, n. 148”.

L’approvazione è dello scorso 20 aprile, già passata in Commissione bilancio.

La proposta é giunta alla Camera dei Deputati, con atto nr. 3077.

A renderlo noto è l’avvocato Fabiana Contestabile, del Comitato di tutela del Tribunale: “La Regione Marche ha approvato la proposta di legge di modifica della legge ‘taglia tribunali’ nel testo da noi redatto”, spiega.

Ancora accesi i riflettori sulla legge salva tribunali dell’Abruzzo da replicare in tutte le Regioni italiane con l’obiettivo di spingere il governo Draghi a “riallineare la geografia giudiziaria all’inderogabile principio costituzionale (art. 5) del più ampio decentramento amministrativo nei servizi che dipendono dallo Stato”.

Il silenzio sulla questione dei tribunali minori, che a settembre 2022 rischia di far cadere la mannaia dei tagli anche sul tribunale di Avezzano e degli altri 3 presidi abruzzesi scampati alla chiusura per il terremoto, ha spinto nelle scorse settimane il sindaco del capoluogo marsicano, Gianni Di Pangrazio, in perfetta sintonia col presidente dell’ordine degli avvocati, Franco Colucci, a invocare la mobilitazione di tutti i colleghi del Bel Paese privati del presidio di giustizia, con l’obiettivo di far adottare la legge varata all’unanimità dal consiglio regionale d’Abruzzo nelle altre 12 regioni.

Di Pangrazio ha chiamato alla mobilitazione anche tutti i comuni marsicani e quelli che fanno capo ai presidi di Sulmona, Lanciano e Vasto.

“La proposta”, ha sottolineato Di Pangrazio nella lettera appello ai colleghi dei Comuni di Acqui Terme, Alba, Ariano Irpino, Bassano del Grappa, Camerino, Casale Monferrato, Chiavari. Crema, Lucera, Melfi, Mistretta, Modica, Mondovì, Montepulciano, Nicosia, Orvieto, Pinerolo, Rossano, Sala Consilina, Saluzzo, Sanremo, Sant’Angelo dei Lombardi, Tolmezzo, Tortona, Vigevano e Voghera, nonché di Sulmona, Lanciano e Vasto, inviata anche al presidente della Regione, Marco Marsilio, “prevede l’abrogazione dell’inutile, incomprensibile e inattuabile comma 4 bis del D.lgs 155/2012 ed attribuisce alle Regioni il potere di riaprire, a tutti gli effetti, i Tribunali soppressi, assumendosi le sole spese di manutenzione degli immobili e di retribuzione del personale ausiliario, mantenendo a carico dello Stato le spese per la retribuzione dei Magistrati e del personale amministrativo. Vi è da ritenere, però, che la proposta dell’Abruzzo senza l’adesione delle altre dodici Regioni interessate dal taglio dei tribunali, sia destinata all’oblio, come solitamente avviene per tutte le proposte non supportate dalle preminenti forze politiche. È tempo, quindi, di decisioni definitive, poiché la storia delle proroghe che blocca il turn over del personale amministrativo porterà i tribunali al collasso”.

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