Nei giorni scorsi, alla Bottega del Terzo Settore di Ascoli Piceno, si è tenuto un Convegno dal titolo: “La tutela del minore nelle crisi familiari”, organizzato dall’associazione Formamentis a.p.s. al quale ha preso parte anche la Garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza della Regione Abruzzo, Maria Concetta Falivene.
Il Convegno ha focalizzato l’attenzione sulla necessità di tutelare i figli nella crisi familiare con lo scopo principale di salvaguardare il superiore interesse del fanciullo che deve costituire oggetto di primaria considerazione”, così come dettato dalle Convenzioni internazionali, dalla legislazione CEDU e dalla nostra Costituzione.
“Nel corso dei lavori – ha spiegato Falivene – sono state sottolineate l’importanza della preparazione specialistica di tutti gli operatori che intervengono nella crisi familiare e la necessaria collaborazione inter-ordinistica tra psicologi-avvocati-assistenti sociali -mediatori familiari anche al fine di agevolare l’attività del Giudice della famiglia alla luce della riforma Cartabia. La Mediazione Familiare in particolare, è un’opportunità per restare genitori anche di fronte alla separazione, un percorso per gestire e superare la conflittualità ed evitare ai figli possibili situazioni di disagio e sofferenza. Infatti, la separazione dei genitori non necessariamente costituisce un fattore rischio per il sano sviluppo psico-fisico di bambini e adolescenti. Le conseguenze a lungo termine dipendono da come gli stessi genitori hanno gestito la loro separazione in quanto l’elemento di maggiore nocività è rappresentato appunto dal permanere tra i genitori di un clima di accesa conflittualità”.
“La Mediazione Familiare – ha sottolineato la Garante – è l’unico strumento di prevenzione di tutti quegli effetti pregiudizievoli e dannosi derivanti da un conflitto mal gestito perché il mediatore familiare aiuta i genitori a comunicare efficacemente sui figli, a trovare soluzioni realistiche, a stabilire accordi condivisi e duraturi che consentano ai figli di crescere sereni e agli adulti si svolgere responsabilmente il comune compito genitoriale. L’auspicio è che con il confronto e la sinergia tra tutti gli operatori del settore (magistrati, avvocati, servizi, mediatori familiari) si possano prevenire le situazioni di sofferenza dei fanciulli, mettendo al centro la tutela dei loro diritti e la protezione del loro benessere psico-fisico. Fondamentale è anche l’opera dell’Avvocato che ha l’obbligo, ed è anche responsabile in ambito giuridico – nell’interesse supremo del minore – di ricondurre e non amplificare i naturali dissidi che scaturiscono dal fallimento del consorzio coniugale, solo così potremmo donare una crescita sana ai nostri figli”, ha concluso Falivene.