Arta Abruzzo, l’agenzia regionale per la tutela ambientale, utilizzerà i droni sulle discariche per monitorare le emissioni attraverso ispezione termografica: ha preso il via il protocollo di indagine ambientale adottato da Arta finalizzato a controllare, tramite rilevazione del profilo di temperatura, le aree maggiormente interessate da emissioni diffuse.
L’intesa parte dalla discarica Cerratina di Lanciano (Chieti).
Nei giorni scorsi gli aeromobili in dotazione all’Agenzia nell’ambito del progetto “Le Aquile”, coordinato dal dirigente ambientale Mosè Lamolinara, hanno sorvolato per la prima volta la discarica, tra le più grandi d’Abruzzo, acquisendo immagini termiche che permetteranno una valutazione più approfondita dell’efficacia della captazione di biogas. La tecnica promette di monitorare, attraverso il differenziale di calore, le emissioni che si sprigionano dal sottosuolo nel percorso di risalita verso la superficie.
“Nel campo della termografia – spiega il direttore generale di Arta Abruzzo, Maurizio Dionisio – i droni permetteranno di rilevare rapidamente le differenze anomale di temperatura, consentendo di individuare fenomeni di diffusione di biogas o possibili evidenze di autocombustione”.
L’obiettivo principale è impedire la dispersione del biogas in atmosfera mantenendo la pressione interna all’ammasso dei rifiuti entro valori di poco inferiori a quelli atmosferici. Un progetto che permetterà di effettuare un’accurata mappatura e un controllo capillare soprattutto delle zone più rischiose, identificando le aree in cui la captazione di biogas dovrà essere resa più efficace.
“Si tratta di strumentazioni tecnologicamente avanzate – dichiara il direttore tecnico di Arta Massimo Giusti – in grado di risolvere numerose problematiche. Sono note le criticità storicamente legate alle emissioni delle discariche che vanno dai miasmi olfattivi alle dispersioni di metano, queste ultime particolarmente critiche sia per motivi di sicurezza sia per il potenziale climalterante associato a questo gas, notevolmente superiore a quello della CO2″.