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Asl 1, scontro Tordera-Cicogna su gestione

L'ex direttore generale: " "Noi abbiamo sforato tetto di spesa di 2 milioni e mezzo, da cittadino assisto attonito, ma anche con molto timore, a ciò che sta accadendo"

“Replico per trasparenza ma anche per amore di verità, sebbene con molta amarezza, alle dichiarazioni della Dott.ssa Sabrina Cicogna, che ritiene di dover addossare le responsabilità di una situazione al collasso della sanità provinciale alla gestione Tordera o addirittura a quelle precedenti”.

Così l’ex manager della Asl 1 Rinaldo Tordera replica alle accuse del direttore sanitario dell’Azienda sanitaria locale della provincia dell’Aquila, Sabrina Cicogna.

Il Ds ieri, a margine della conferenza stampa del direttore generale della Asl, Roberto Testa, si è scagliata contro l’ex governance, spiegando che “Nonostante le assunzioni che stiamo facendo, abbiamo trovato una Asl talmente povera di personale che non sono bastate neanche le nuove assunzioni per fronteggiare le malattie che ci sono state”.

“Ho evitato sino a oggi, sebbene stimolato da più parti, di fare dichiarazioni riguardanti l’assetto e la gestione della ASL. Ciò per motivi di opportunità, ritenendo di essere fuori luogo in un momento difficilissimo per la popolazione”, aggiunge.

“Chiamato in causa – prosegue – sono costretto a replicare, sottolineando come uno dei motivi di dissapore, all’epoca, con il governo regionale è stata la posizione da me presa rispetto agli investimenti in strumenti tecnologici e personale”.

“Ritengo che se oggi alcuni percorsi, anche nell’organizzazione della ASL sono stati portati a termine, è per progetti iniziati con la mia gestione, che non ha guardato solo al bilancio, ma al punto di equilibrio tra bilancio e bisogno di salute. Ho gestito decine di aziende non sanitarie e conosco molto bene le regole ferree dei bilanci di banche e aziende pubbliche o partecipate”, spiega Tordera.

“Ho avuto la fortuna di poter gestire un’azienda sanitaria affiancato da uno staff di alto livello professionale, e ho avuto modo di capire la differenza tra un’azienda che produce salute e una che produce manufatti – aggiunge – Ho condiviso con i clinici e con i sindaci molte delle scelte che ho fatto, di cui sono orgoglioso. Avevo chiesto di finire il mio mandato per portare a termine i progetti iniziati, ma purtroppo non mi è stato consentito, e questo credo sia stato un danno per tutti, avrei gestito diversamente le cose”.

“Per quanto attiene il personale, i sindacati in primis conoscono bene quale sia stata la politica delle assunzioni nel corso della mia gestione e cosa è successo successivamente, non è difficile recuperare gli atti. Tanto che ho sforato il tetto massimo di spesa della Regione di 2 milioni e mezzo. Da cittadino assisto attonito, ma anche con molto timore, a ciò che sta accadendo“, conclude.

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