INFO MEDIA NEWS
Cronaca NEWS SLIDE TV

Asl1, Fimmg: “Immobilismo, pronti per vie legali”

Vito Albano: "A breve manifestazione di protesta alla quale saranno chiamati medici, cittadini e associazioni per la tutela dei malati"

“Dopo un anno di promesse e trattative alle quali non hanno fatto seguito azioni concrete per tutelare e salvare i nuclei di cure primarie della Asl 1 Avezzano-Sulmona-L’Aquila, e dopo gli ultimi incontri in commissione regionale Sanità, nel corso dei quali avevamo avuto rassicurazioni di arrivare finalmente a soluzione, ci troviamo, invece, di nuovo a constatare e a denunciare l’immobilismo della Asl1“.

Così in una nota il segretario provinciale Fimmg della provincia dell’Aquila, Vito Albano.

“Siamo convinti – procede – come Federazione dei medici di medicina generale della provincia dell’Aquila, che i soldi per mantenere in vita i nuclei di cura primaria (fondamentali presidi medici nel territorio, aperti 12 ore al giorno con assistenza medica, infermieristica e di segreteria, in orari in cui i medici di famiglia non sono disponibili e che soltanto nella città dell’Aquila assistono 40mila persone) ci siano”.

Chiediamo alla Asl 1 di consegnarci le copie dei bilanci degli anni 2019, 2020, 2021 e 2022, come richiesto già dai nostri legali 20 giorni fa. Siamo convinti, infatti, che siano stati commessi errori nella scelta dei capitoli da cui attingere le risorse. Con i documenti contabili in mano la Fimmg della provincia dell’Aquila percorrerà le vie legali. Una situazione di stallo inaccettabile, che riguarda, in Abruzzo, esclusivamente la Asl 1 e che determina una disparità di trattamento tra i pazienti delle tre aziende sanitarie regionali a causa del mancato subentro dei nuovi medici di famiglia nei nuclei di cure primarie in sostituzione dei medici collocati in pensione”.

“Nel frattempo, i medici interessati hanno deciso di fare ricorso autonomamente richiedendo anche gli arretrati dei pagamenti per i quali, nonostante i solleciti avviati nei mesi scorsi, non hanno ricevuto nemmeno una risposta di cortesia dalla Asl. Un ricorso che si sarebbe potuto evitare facendo rientrare i medici subito in servizio. Stiamo, infine, preparando una manifestazione di protesta alla quale chiameremo a partecipare non soltanto i medici, ma anche cittadini, utenti dei nuclei di cura primaria, associazioni per la tutela dei malati, perché la salute è un diritto fondamentale dei cittadini e dev’essere garantito”.

“Intanto ha superato le ottomila firme la petizione ‘No alla chiusura dei nuclei di cure primarie‘ avviata a febbraio con l’obiettivo di mantenere i centri per le cure primarie all’Aquila e in provincia. Vogliamo atti concreti che garantiscano la sostituzione dei medici andati in pensione, per scongiurare quanto già sta accadendo: uno dei nuclei di cure primarie della città dell’Aquila è a concreto rischio chiusura, in quanto i medici andati in pensione non sono stati reintegrati e ne resta in servizio la metà; in poco tempo migliaia di utenti non potranno più contare sul servizio h 12. E sono a rischio, purtroppo, anche i posti di lavoro dei dipendenti. Questa è la prova di ciò che accadrebbe anche al resto del territorio provinciale se non si agirà subito”, conclude.

Altre notizie che potrebbero interessarti

Karate, l’aquilano Arnone campione d’Europa con l’Italia

Questa mattina l'assessore allo sport Colonna ha consegnato all'azzurro il sigillo della città
Redazione IMN

Il centrocampista Forte, dopo il gol d’autore a Riccione

"Bella squadra ma noi in avanti abbiamo qualità"
Redazione IMN

Al Brennero centinaia di abruzzesi per chiedere stop ai prodotti stranieri senza regole

Diecimila agricoltori e tantissimi giovani per smascherare i prodotti “sleali”, anche gli ...