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Ater L’Aquila, firmato protocollo anti-abusivi

Nasce tavolo interistituzionale per la tutela degli alloggi di edilizia residenziale pubblica

 Azioni mirate alla prevenzione di occupazioni abusive degli alloggi di edilizia residenziale pubblica, recupero degli alloggi occupati ‘sine titulo’, aggiornamento di tutte le misure di difesa passiva per la prevenzione e la tutela di immobili temporaneamente inutilizzati.

Sono questi gli obiettivi del protocollo d’intesa che ha portato alla costituzione del “Tavolo tecnico interistituzionale provinciale”, quale strumento per la prevenzione ed il contrasto alle occupazioni abusive. A sottoscrivere l’intesa per l’Azienda territoriale per l’edilizia residenziale pubblica (Ater) della provincia dell’Aquila, il presidente Isidoro Isidori, congiuntamente ai presidenti delle altre tre Ater provinciali, al presidente della Regione, Marco Marsilio, ai quattro prefetti abruzzesi e all’Associazione nazionale comuni (Anci) Abruzzo.

Commenta il presidente dell’Ater dell’Aquila Isidori, “Ci dotiamo finalmente di uno strumento efficace per contrastare una piaga, e una ingiustizia sociale, che minaccia anche il nostro patrimonio abitativo, costituito da 4.460 alloggi. Come giustamente si ricorda nel documento sottoscritto, la politica per la casa rappresenta una scelta utile per favorire l’integrazione e la crescita di fasce deboli della popolazione all’interno di un sistema di welfare moderno, in grado di corrispondere alle mutate esigenze della domanda abitativa. Da questo punto di vista le occupazioni abusive sono un fenomeno da stroncare con grande determinazione, a tutela di chi ha diritto all’assegnazione di un alloggio e che rispetta le regole. Un fenomeno inoltre, quello delle occupazioni abusive, che rischia di vanificare le attività di riqualificazione dei quartieri, ostacolando l’attuazione dei programmi di ristrutturazione degli immobili, portando invece degrado e terreno fertile per l’illegalità. Vorrei ringraziare il Prefetto dell’aquila, Di Vincenzo, per la grande attenzione e sensibilità”.

Il Tavolo tecnico, istituito in ciascuna delle quattro province, è presieduto dal Prefetto o da un suo delegato, ed è costituito da un rappresentante della Regione Abruzzo, da rappresentanti della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, da un funzionario tecnico o amministrativo dell’Ater interessata, da un funzionario del settore Servizi Sociali e da un rappresentante del Corpo di Polizia Municipale per ciascuno dei Comuni sottoscrittori, da un rappresentante dell’Anci Abruzzo. Alle riunioni del Tavolo potranno essere invitati a partecipare i rappresentanti di ulteriori enti e uffici, nonché personale tecnico delle società di gestione delle utenze elettriche.

Tra le azioni che saranno messe in campo, si legge nel protocollo d’intesa, quelle finalizzate “alla promozione di ogni utile iniziativa, anche sul piano info-investigativo, volta a prevenire occupazioni arbitrarie di immobili, mediante una costante opera di sensibilizzazione nei confronti degli Enti pubblici proprietari di immobili temporaneamente inutilizzati e delle Associazioni rappresentative della proprietà fondiaria, al fine di approntare tutte le misure di difesa passive occorrenti alla tutela dei loro beni, volte a scoraggiare ogni forma di indebita intrusione negli stessi secondo le modalità indicate negli articoli successivi”.

Si predispone poi un piano di azione per il recupero degli alloggi occupati, che parte da una segnalazione dell’Ater alla Polizia Municipale che “interviene tempestivamente per effettuare un accertamento sul posto”, e che a sua volta inoltrerà la notizia di reato alla competente Procura della Repubblica. Si procederà dunque allo sgombero, “salvo che si verifichi la presenza di persone in condizioni di fragilità economico-sociale”. E in tale ipotesi si rinvierà lo sgombero a data successiva, “informando contestualmente gli Enti preposti per valutare la possibilità di reperire una sistemazione abitativa alternativa, e temporanea, per le persone in condizioni di fragilità economico sociale”. In ogni caso il proprietario o l’Ente gestore del patrimonio pubblico residenziale, “in autotutela o con provvedimento emesso dalla autorità giudiziaria, provvederà allo sgombero”, e successivamente si provvederà alla messa in sicurezza dell’alloggio liberato per evitare nuove occupazioni abusive, con porta blindata antintrusione, o muratura dell’ingresso.

Il protocollo d’intesa, spiega ancora Isidori, “ci impegna anche, come azione di prevenzione, ad intervenire tempestivamente sugli alloggi che richiedono lavori minimi di ristrutturazione che sono stati occupati e poi sgomberati, concludendo gli interventi di manutenzione e adeguamento a norme di sicurezza entro 30 giorni, procedendo poi a tempestive assegnazioni a chi ne ha diritto. Importante anche l’impegno assunto dalla Polizia Municipale a costituire specifiche unità di controllo per una incisiva attività di monitoraggio continuo su ogni area che presenti criticità degne di attenzione”.

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