“Le cittadine e i cittadini si sentono smarriti, si sentono abbandonati al loro destino rispetto ad un fenomeno molto pericoloso su cui i vertici politici e manageriali non hanno informato tempestivamente e adeguatamente: ci sono ancora tanti punti oscuri e da chiarire alla collettività che è la prima a pagare le conseguenze in termini di prestazioni, non ancora ripristinate ad oltre due mesi dall’attacco hacker, e in termini di violazione dei dati”.
Così Rita Innocenzi, da anni sindacalista Cgil e componente del coordinamento politico del Pd, sulle motivazioni del sit-in promosso per oggi alle 11 all’Aquila, alla villa comunale, da un gruppo di cittadini per organizzare una risposta dell’opinione pubblica sulle gravi conseguenze dell’attacco hacker ai danni della Asl provinciale dell’Aquila che ha mandato in tilt il sistema informatico causando disservizi ed interruzioni di prestazioni, non ancora completamente risolti.
Innocenzi, candidata alle elezioni politiche dello scorso 25 settembre, introduce l’argomento delle comunicazioni che gli uffici dell’Azienda sanitaria stanno inviando ai cittadini i cui i dati sono stati trafugati.
“Vogliamo sapere cosa è successo e quando questa grave vicenda si risolverà. Promuovo, aderisco e partecipo al presidio di domani alla villa comunale dell’Aquila, organizzato da cittadine e cittadini che hanno subìto l’attacco hacker e che vedrà la partecipazione di avvocati e di coloro che intendono dare un contributo di ragionamento e discussione su quanto accaduto – spiega -. Tra le persone che hanno ricevuto la lettera della ASL ci sono componenti della mia famiglia, amici e conoscenti che, dinanzi alla nota di convocazione e alla ‘lettera’ che rende loro noto il grado di criticità in ordine al furto dei dati subìto, hanno provato paura, rabbia ma soprattutto disorientamento. Per questa ragione ho voluto dare una mano nell’organizzare un momento di incontro mediante il presidio. Sono tanti coloro che vogliono capire in cosa consistono le conseguenze gravi legate a quanto accaduto. In tante e tanti si stanno rivolgendo ai propri legali ma è possibile che da domani nasca un percorso comune anche per ritrovarsi insieme magari in un Comitato partecipato e numeroso che possa rappresentare un serio interlocutore tra i soggetti coinvolti in questa brutta vicenda”, conclude Innocenzi.