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Attività industriale in diminuzione del 3,2%

Indagine Centro studi Confindustria: attività industriale in diminuzione del 3,2% in provincia dell'Aquila. Previsioni in peggioramento per il quarto trimestre dell'anno.

L’attività industriale in provincia dell’Aquila è diminuita del 3,2% nel mese di settembre, mentre si è stabilizzata ad ottobre (+0,4%). Numeri perfettamente in linea con la media nazionale. E’ quanto emerge dall’elaborazione dei dati raccolti dal Centro studi nazionale di Confindustria. Le previsioni, per il quarto trimestre dell’anno, sono in peggioramento, “con la produzione industriale italiana che ha fatto registrare il primo stop a settembre, dopo quattro mesi di crescita robusta”, rileva l’indagine di Confindustria. Nel terzo trimestre dell’anno si è avuto un aumento della produzione industriale del 29,5% rispetto al secondo, mentre il quarto potrebbe segnare una nuova caduta dell’attività, in conseguenza del peggioramento del contesto economico generale a causa della recrudescenza dei contagi da Covid-19. “Le indagini condotte a ottobre”, dichiarano Riccardo Podda, presidente di Confindustria L’Aquila Abruzzo Interno e Francesco De Bartolomeis, direttore dell’Associazione industriali, “delineano, sia tra gli imprenditori manifatturieri che tra le famiglie, una crescente preoccupazione sulle prospettive economiche dei prossimi mesi. Il Centro studi di Confindustria ha rilevato un aumento della produzione industriale dello 0,4% ad ottobre, rispetto a settembre, quando invece si era registrata una diminuzione del 3,2% rispetto ad agosto”. Nel terzo trimestre dell’anno l’incremento congiunturale nazionale è stato apri al 29,5%, dopo il -16,8% rilevato dall’Istat nel secondo trimestre. Rispetto al terzo trimestre del 2019, la variazione nei mesi estivi si attesta al -5,8%. La produzione, al netto del diverso numero di giornate lavorative, è diminuita, ad ottobre dell’1,6%, rispetto allo stesso periodo del 2019. A settembre, il caso è stato del 4%, prendendo in considerazione gli ultimi 12 mesi. “L’andamento della produzione industriale”, affermano Podda e De Bartolomeis, “nei due mesi di rilevazione evidenzia un rallentamento evidente della crescita, in provincia dell’Aquila come nel resto del Paese, dopo il forte recupero dei mesi estivi. Sulla debole dinamica dell’attività a settembre e ottobre ha inciso la marcata riduzione delle scorte di magazzino, rilevata dall’indagine Ihs-Markit su piccole e medie imprese e manifatturiero e da quella Istat sulla fiducia. Per quanto riguarda le attese, a ottobre gli imprenditori manifatturieri hanno espresso una maggiore preoccupazione sulla dinamica di ordini e produzione a tre mesi, in linea con il peggioramento della crisi sanitaria, non solo in Italia ma anche nei principali partner commerciali europei. Anche tra le famiglie italiane è aumentata l’incertezza, che si è riflessa in una diminuzione della fiducia, secondo le rilevazioni di ottobre, dopo due mesi di recupero”. Sono peggiorate, soprattutto, le aspettative sulla situazione economica personale e sulla disoccupazione, mentre è aumentato il saldo relativo alle opportunità attuali di risparmio. “Una lettura integrata di queste variabili suggerisce che gli accresciuti timori, legati alla recrudescenza dei contagi in Italia”, concludono Podda e De Bartolomeis, “hanno già portato a una maggiore prudenza nelle decisioni di spesa delle famiglie e, quindi, a una riduzione dei consumi che, verosimilmente, continuerà anche nei prossimi mesi, in linea con l’atteso peggioramento della crisi sanitaria. È difficile intravedere nel breve periodo segnali di ripresa economica”.

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