20.884 contagi e 347 morti. Il bollettino di ieri sull’andamento della pandemia spinge il governo a un’ulteriore stretta. Dati che suonano come un campanello d’allarme: il ministro della Salute Speranza aveva preannunciato “settimane difficili” commentando l’impennata della curva dei contagi.
Alla vigilia del monitoraggio settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità, che porterà novità sulle zone rosse, arancioni e gialle, il quadro epidemiologico si fa complesso. Il boom delle varianti ha spinto in alto la curva dei contagi. In Lombardia, epicentro dell’emergenza sanitaria, il rischio zona rossa è altissimo: “La Lombardia si sta avvicinando verso una zona rossa o arancione rafforzata? A me sembra che tutta l’Italia, tranne la Sardegna, si sta avvicinando a passi lunghi a questa situazione”, ha detto l’ex capo della Protezione Civile Guido Bertolaso, attuale consulente per la campagna vaccinale lombarda.
L’Ansa sostiene che già domani, con i dati del nuovo monitoraggio, la maggior parte delle Regioni sarà in zona arancione o rossa. Situazione certificata dai dati dell’ultimo bollettino, in cui emerge un tasso di positività del 5,8%, oltre mezzo punto in più di martedì.
Secondo l’agenzia di stampa, in rosso potrebbero andare da lunedì 8 marzo l’Emilia Romagna, la Campania, che ormai da 10 giorni fa segnare più di duemila casi al giorno, e l’Abruzzo. Dopo aver previsto la Dad per tutte le scuole dalle elementari alle superiori, il governatore Marco Marsilio ha firmato ieri un’ordinanza che ha istituito la zona rossa in altri 3 comuni: si tratta di Silvi, Pineto e Roseto degli Abruzzi.
In Sardegna, unica zona bianca d’Italia, da lunedì tampone rapido obbligatorio per chiunque voglia entrare nell’isola.