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Avezzano: “Rosa del Partigiano”, sabato inaugurazione

Donato da ANPI marsica, è stato realizzato dagli studenti del liceo Bellisario

Un monumento che rappresenta gli orrori della guerra e fa da monito per il futuro, arrivato in dono alla città di Avezzano dall’ANPI marsica ma anche un progetto condiviso da una vasta partnership e passato attraverso l’idea e le mani sapienti dei ragazzi del Liceo Artistico Bellisario di Avezzano: è questo e tanto di più la “Rosa del Partigiano” scultura che sarà inaugurata sabato 17 giugno, alle 11, presso il parco del Castello Orsini – Colonna.

Il progetto nasce il 4 giugno 2021, anniversario dell’eccidio di Capistrello, durante la commemorazione presso la tomba dei Trentatré Martiri e, in seguito, da un incontro all’Aia dei Musei voluto per ricordare Antonio Rosini, figura essenziale nella ricostruzione storica degli eccidi nazi-fascisti nella Marsica e in Abruzzo. In quell’occasione le Amministrazioni Comunali di Avezzano, Capistrello e Luco dei Marsi avevano deciso di sedimentate le tracce del lavoro di ricerca e di valorizzazione della memoria, promosso da Rosini.

Così il sindaco Giovanni Di Pangrazio aveva individuato il parco del Castello come luogo di testimonianza mentre l’ANPI Marsica aveva coinvolto il Liceo Artistico di Avezzano per progettare un simbolo che potesse testimoniare l’eccidio e il suo legame con la figura di Antonio Rosini.

Dalla passione dei ragazzi è nata la “La Rosa del Partigiano”, scultura che ha raccolto l’adesione entusiasta degli assessori Patrizia Gallese con delega alle scuole e Roberto Verdecchia delegato al decoro urbano e verde pubblico, dinanzi ad un lavoro coordinato dai docenti Stefania Ferella, Giuseppina Pilla e Giuseppe Cipollone, approvato dal Dirigente Damiano Lupo e apprezzato da Augusto Di Bastiano, Segretario ANPI Marsica e Carlo Komel, Presidente dell’Associazione “Il Cammino dell’Accoglienza”.

Nell’idea progetto, il monumento si presenta come una lastra, spezzata al centro, bucata da fori e con cerchi concentrici alle spalle che simboleggiano gli echi della violenza che si propagano nello spazio e nel tempo. A dare origine alla narrazione il simulacro di un fucile spezzato, posto alla base dell’opera. Dalla frattura centrale nasce una rosa, perché – è questa l’interpretazione degli studenti- dalla violenza della guerra, attraverso la conoscenza, si perviene alla nascita di un mondo altro, simboleggiato dalla rosa che, dalla frattura s’innalza sul suo esile stelo.

Alla realizzazione dell’opera hanno partecipato gli studenti Lorenzo Piccone, Andrea Carusi, Mattia Coletta, Fernando Di Cristofano, Concetta Di Donato, Caterina Di Mattia, Giuseppe Evangelista, Agnesa Imishti, Cristian Micocci, Manuel Micocci, Manuel Panunzi, Paolo Paris, Nino Pietrantoni, Margherita Roncone, Delia Toma.

Vasta la compagine dei comuni marsicani che fanno parte dell’associazione Martiri di Capistrello: Avezzano, Capistrello, Balsorano, Civita D’Antino, Morino, San Vincenzo Valle Roveto, Civitella Roveto, Canistro, Castellafiume, Luco dei Marsi, Massa D’Albe, Trasacco.

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