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Ballottaggio: le coalizioni avversarie si spaccano

Ancora nessuna presa di posizione da Babbo, prime crepe nella coalizione della Taccone

Il ballottaggio tra Gianni Di Pangrazio e Tiziano Genovesi divide la città ma anche le coalizioni che, appena una settimana fa, hanno sfidato i due pretendenti alla poltrona di primo cittadino. Le ore che precedono la sfida a due tra l’ex sindaco e il candidato della Lega hanno infiammato il dibattito politico. Toni accesi come mai era accaduto nei mesi scorsi. La giornata più scoppiettante è stata quella di ieri, quando Di Pangrazio ha rivolto un appello ai cittadini per “non lasciare Avezzano in mano alla Lega aquilana”. Non si è fatta attendere la dura replica di Genovesi, che ha definito Di Pangrazio un “cameriere dell’Aquila per mantenere la poltrona di direttore generale della Provincia”.

Botta e risposta che ha minato anche le coalizioni in appoggio a Mario Babbo ed Anna Maria Taccone. Sfumato il sogno del ballottaggio, l’ex consigliere comunale non ha ancora sciolto i nodi su un possibile apparentamento politico (non tecnico) per la partita del 4 e 5 ottobre. Chi non è rimasto a guardare è stata Generazione+, terza lista più votata della coalizione targata Babbo. Gli esponenti politici del gruppo, capitanati dall’ex assessore Pierluigi Di Stefano, sono usciti allo scoperto ufficializzando l’appoggio a Di Pangrazio. Una mossa alla quale non ha ancora risposto Babbo, che resta alla finestra insieme al Pd, divenuto ormai azionista di maggioranza di quel che resta dell’alleanza.

I dem, insieme proprio ai rappresentanti di Generazione+, avevano presentato un’istanza presso la Commissione elettorale per chiedere un riconteggio delle famigerate 689 schede nulle. La Commissione ha rigettato la richiesta confermando il risultato dello spoglio. Sia il Pd che Generazione+, inoltre, hanno deciso di non presentare ricorso al Tar contro la decisione.

Prime crepe anche sul fronte Anna Maria Taccone. La presidente di Aciam, appoggiata dal centrodestra di matrice forzista, si è tirata indietro dalla contesa confermando il dialogo avviato con Di Pangrazio (“Sarebbe stato troppo difficile trovare una visione d’insieme comune ed un’intesa di governo”) e attribuendo alla Lega la responsabilità del mancato accordo politico per riunire le forze di centrodestra. Una scelta che ha portato ad alcuni malumori interni alla coalizione: alcuni candidati consiglieri molto vicini alla Taccone hanno manifestato la volontà di accasarsi con Di Pangrazio. Ma ulteriori sviluppi e prese di posizione ufficiali sono attese nelle prossime ore.

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