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Bollo auto, “No alla beffa, allo studio class action”

Pezzopane: "La Regione ha sbagliato, trovi una soluzione. Terremotati non sono evasori. Ordine del giorno in Consiglio comunale". Il bollo venne sospeso nel 2009.

“Vogliamo una risposta corale dell’intero territorio per contrastare queste ingiusta beffa ai danni dei terremotati. Ma come si fa a far passare una intera comunità per evasori del fisco? Abbiamo depositato un ordine del giorno urgente di cui chiederemo la votazione nella prossima seduta del Consiglio comunale, per sollecitare il Sindaco dell’Aquila ad attivarsi verso Regione e Governo con il sostegno di tutte le forze politiche presenti nell’assise civica”.

Così si esprime in una nota Stefania Pezzopane, prima firmataria dell’ordine del giorno assieme agli altri sottoscrittori Paolo Romano, Enrico Verini, Gianni Padovani, Lorenzo Rotellini, Simona Giannangeli, Elia Serpetti, Emanuela Iorio, Alessandro Tomassoni, Massimo Scimia, consiglieri di minoranza.

“Dobbiamo ottenere dalla Regione Abruzzo – dicono nella nota – una rapida soluzione amministrativa e/o legislativa – anche approvando apposita norma – per non far ricadere su cittadine e cittadini aquilani e del cratere una decisione così assurda ed ingiusta. Un chiaro errore procedimentale della Regione che non ha agito nei tempi di legge indicati. Decine di migliaia di cittadini colpiti dal provvedimento, non possono essere trattati come evasori, caricandoli anche di sanzioni e spese aggiuntive.
Alla luce delle carte la disposizione regionale è palesemente illegittima. E c’è lo spazio per una vera e propria “class action”. Dopo 14 anni dal tragico terremoto distruttivo di un vasto territorio comprendente il Comune dell’Aquila ed altri 56 comuni, migliaia di contribuenti residenti nel cratere Sisma 2009, si sono visti recapitare dall’Agenzia delle entrate una cartella esattoriale con la quale si richiede il pagamento del bollo auto dell’anno 2009″.

Il bollo era stato sospeso nel 2009 con la richiesta di restituzione del 40% da rateizzare in 10 anni, durante i quali non è arrivato alcun sollecito ai contribuenti. Molti cittadini hanno perso l’auto sotto le macerie ed altri, a 14 anni di distanza, non sanno più se hanno pagato il bollo e tantomeno potrebbero dimostrarlo visto che è esaurito anche il tempo previsto dalla norma per la conservazione dei documenti di pagamento”, continuano.

“È stata così creata una situazione grave e paradossale in cui persone già martoriate da gravi perdite, si ritrovano a far fronte anche a questo problema.
Si avvicina l’anniversario del 6 aprile 2009, in cui persero la vita ben 309 persone ed il territorio del cratere sismico ha subito un colpo terribile da cui ci stiamo faticosamente riprendendo. Gli aquilani ed i terremotati del cratere sono sempre stati ligi al rispetto delle regole e certo non dediti alla evasione fiscale di massa.
Appaiono fortemente contraddittorie le procedure seguite in questi 14 anni fino alla emissione delle cartelle esattoriali“.

Questa la conclusione: “L’Agenzia delle Entrate svolge il ruolo di semplice esattore mentre la Regione Abruzzo è l’ente creditore che pretende la riscossione. La sospensione delle tasse è stata una grande battaglia civica che fu sancita con appositi decreti che comprendevano anche il bollo auto. Siamo convinti che questa battaglia possa e debba farsi tutti insieme e che nessuno debba tirarsi indietro. La Regione può e deve – con atti amministrativi ed una apposita norma – risolvere il problema che ha creato. Il sindaco ha il compito di interpretare questa esigenza e farsi portatore presso la regione ed il Governo di una soluzione immediata. Mancano pochi giorni al 6 aprile e nessuno si può permettere di farci passare per frodatori del fisco”.

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