Audizione oggi, nella Terza Commissione Agricoltura e Attività Produttive della Regione Abruzzo, del Comitato Bonifica Sostenibile, che ieri ha partecipato al convegno organizzato da Coldiretti Abruzzo ad Avezzano sul tema acqua, apprezzando il fatto che le istanze delle quali si è fatto finora portavoce siano state richiamate dai relatori.
Nel corso dell’audizione odierna, il Comitato ha censurato gli ingiustificati aumenti del Contributo di bonifica per gli aderenti al Consorzio di Bonifica Centro, la mancanza degli strumenti contabili previsti dalla legge (centri di costo) e l’incomprensibile trattamento differenziato all’interno della stessa categoria di imprese agricole, ponendo l’attenzione sugli effetti della gestione commissariale nel periodo 2017-2022 che, di fatto, ha consentito il trasferimento di risorse tributarie dal settore privato a quello pubblico per circa 12 milioni di euro.
Tutto ciò è oggetto, tra l’altro, di una petizione di 1.100 cittadini che chiedono al presidente della Regione di intervenire per obbligare il Consorzio a dotarsi degli strumenti contabili idonei a svolgere la funzione tributaria che esercita, al fine di conteggiare correttamente le diverse aliquote di contribuenza per il 2023, e a verificare il danno economico, qualora rilevato, arrecato alla contribuenza privata per via di una gestione della funzione tributaria difforme dalle norme di legge.
Il Comitato ha sottolineato, poi, la natura di funzione pubblica tributaria che svolge il Consorzio di Bonifica e l’eventuale responsabilità dei Commissari quali esercenti una pubblica funzione amministrativa, laddove abbiano derogato alle norme di legge in tema di applicazione del contributo di bonifica, nonché in tema di contabilità, a nulla rilevando l’intervenuta modifica legislativa che, con L.R. n. 29 del 3/11/2022, ha modificato il termine di introduzione della contabilità economico patrimoniale al gennaio 2024. Tale modifica legislativa, secondo il Comitato, non sana, in ogni caso, l’operato dell’ente “laddove abbia gestito e calcolato i contributi di bonifica per il 2022 con un sistema contabile in difformità alle prescrizioni di legge, essendo di tutta evidenza che nessuna legge possa prorogare un termine scaduto, riservandosi all’esito della seduta il deposito di apposito esposto alla Procura Regionale della Corte dei Conti”.
In particolare, il Comitato ha fatto notare che la contribuenza privata, con gli aumenti del contributo consortile deliberati nel 2021 e nel 2022, è stata chiamata a pagare la totalità degli aumenti di spesa, delle rate di mutuo e anche le minori entrate a carico delle gestioni speciali, nonostante i mutui siano stati contratti proprio per far fronte ai mancati incassi da parte egli enti pubblici destinatari dei servizi delle gestioni economiche.
“Gli altri Consorzi di Bonifica applicano regolarmente questi principi normativi – spiega il Comitato – distinguendo tra beneficio di bonifica potenziale e beneficio idraulico effettivo; calcolando gli oneri da trasferire ai consorziati come risultanti da una contabilità per centri di costo. La logica dei centri di costo è di uniformare l’imposizione per zone territoriali omogenee, costituendo i costi per singola area il presupposto dell’imposizione tributaria”.