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Cadavere in sacco a pelo, uno dei figli respinge accuse

Legali: "Non aveva rapporti da anni. Chiesta estumulazione salma"

“Il nostro cliente è estraneo a qualsiasi condotta riprovevole”.

È questo il contenuto sommario della nota diffusa dagli avvocati di Benito Del Negro, accusato di soppressione di cadavere del padre Bruno, 81 anni, originario di Trani, e di aver intascato nell’ultimo periodo i contributi pensionistici dello stesso insieme agli altri due fratelli e alla compagna di uno dei due.

Gli avvocati difensori Giancarlo Falco e Maurizio Sasso hanno inoltre specificato che il loro assistito da anni non aveva più contatti col padre a causa di “radicali divergenze familiari che l’hanno costretto ad allontanarsi dal nucleo familiare di origine”.

Il cadavere di Bruno Del Negro era stato ritrovato in un sacco a pelo a Castrovalva, frazione del comune di Anversa degli Abruzzi, l’estate scorsa. L’81enne è morto per cause naturali e, secondo gli inquirenti, i figli avrebbero percorso oltre 350 km in auto e occultato il cadavere per intascare la pensione, circa tremila euro al mese.

Sulla vicenda indaga la Procura di Sulmona che contesta ai tre figli dell’anziano e alla nuora la soppressione di cadavere, la truffa aggravata ai danni dell’Inps e l’indebito utilizzo di carta di credito. Intanto il figlio Benito è pronto a chiedere l’estumulazione della salma dal cimitero di Anversa degli Abruzzi per provvedere alla sepoltura nel paese di origine.

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