Il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, ha partecipato questa mattina all’incontro promosso dalla Prefettura per esaminare la situazione occupazionale dei lavoratori del call center Tecnocall con sede a Monticchio e che vede impiegate centodiciassette persone per conto di Acea.
Oltre al primo cittadino e al prefetto, Cinzia Torraco, hanno preso parte alla riunione, in video collegamento, l’assessore regionale al Lavoro Pietro Quaresimale, rappresentanti del ministero delle Imprese del Made in Italy, del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, e di Arera (Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente) mentre negli uffici di Corso Federico II erano presenti esponenti delegati delle aziende Acea e Tecnocall e delle sigle sindacali di categoria di Cigl-Cisl e Uil.
Sul tavolo il futuro degli addetti del contact center in vista del passaggio, obbligatorio e previsto a gennaio 2024, dal mercato tutelato a quello libero dei servizi energetici con gli operatori del sito aquilano impegnati nella gestione delle chiamate riferite al mercato tutelato con conseguente rischio di perdita del posto di lavoro.
“Nel corso della riunione – spiega il sindaco Biondi – è giunta notizia dell’approvazione, in Commissione Bilancio, dell’emendamento al Decreto lavoro proposto dai senatori Guido Liris ed Etelwardo Sigismondi, che ringrazio, con cui viene proposta l’applicazione della clausola sociale per questi lavoratori che rappresentano solo una parte di una vicenda di valenza nazionale e riguarda circa mille dipendenti di aziende che, con il passaggio da mercato tutelato a mercato libero, sono esposti al pericolo di ritrovarsi senza occupazione con l’inizio del nuovo anno. Con l’auspicio che l’emendamento possa essere approvato in aula il prossimo passo sarà quello di aprire un confronto con i ministeri interessati (Lavoro, Ambiente e sicurezza energetica e Imprese e Made in Italy) e Arera affinché l’applicazione della clausola sociale venga prevista nelle aste per l’affidamento dei servizi, al fine di garantire il mantenimento dei livelli occupazionali presso coloro che oggi operano nei call center sul mercato tutelato”.
“L’attenzione delle Istituzioni, confermata dalla sensibilità mostrata dal prefetto rispetto alla richiesta di convocazione dell’incontro proposta dai sindacati, è molto alta e questa amministrazione nel corso degli anni ha sempre mostrato, pur non avendo competenze specifiche in materia di lavoro, grande attenzione rispetto alle complessità del mercato del lavoro e di un settore, quello dei call center, che nel solo capoluogo abruzzese conta circa milleduecento addetti”, conclude Biondi.