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Canistro: 2.500 interventi ortopedici all’anno

Dottor Domenico Calisse: "Orgoglioso di essere tornato nel mio Abruzzo dopo anni di servizio in Veneto"

“La Ini di Canistro è una clinica all’avanguardia per quanto riguarda la chirurgia ortopedica, e ha sempre richiamato pazienti provenienti dalle regioni vicine. Da qualche anno però registriamo un aumento importante di pazienti che provengono dal Nord Italia, in particolare per gli interventi di protesi all’anca, al ginocchio, alla spalla e per la chirurgia del piede, e questo non può che riempirci di orgoglio”.

A parlare è il dottor Domenico Calisse, 52enne di Avezzano, ortopedico e traumatologo, della clinica Ini di Canistro, in provincia dell’Aquila, convenzionata nella mono specialistica in ortopedia e riabilitazione con il sistema sanitario nazionale. Il reparto è una delle punte di diamante della struttura marsicana che fa parte del Gruppo nazionale Ini, fondato dal compianto professor Delfo Galileo Faroni, da oltre 70 anni operante in Abruzzo, Lazio e nel centro-sud Italia, con 10 strutture sanitarie, oltre 1200 posti letto e circa 2mila dipendenti.

Calisse è specializzato nelle protesi all’anca, che rappresenta una quota parte importante dei circa 2.500 interventi ortopedici che si effettuano ogni anno alla Ini, oltre che nella chirurgia del piede.

Il dottore è tornato nella sua Marsica nel 2021, dopo aver lavorato per anni in Veneto, negli ospedali pubblici di Treviso, Montebelluna e Castelfranco Veneto. La scelta migliore, per motivi affettivi, ma anche professionali: “Ho sempre mantenuto un legame forte con la mia regione, ed ora sono felice di essere tornato – spiega Calisse -, portando con me un prezioso bagaglio di tecniche ed esperienze maturate negli anni precedenti in Nord Italia. Qui alla Ini ho trovato grande professionalità e un ambiente di lavoro ideale. Ho la possibilità di lavorare al fianco di colleghi del calibro di Francesco Bove, responsabile del reparto di ortopedia, conosciuto a livello nazionale per la sua chirurgia d’eccellenza e pionieristica e di Sandro Tomei, ortopedico di grande spessore, che è tornato in Abruzzo dal Veneto insieme a me e anche grazie al quale abbiamo aumentato la mobilità attiva dal Nord Italia.”.

Entrando nel merito delle prestazioni ortopediche, Calisse spiega: “l’aumento del numero di pazienti provenienti da fuori regione, è dovuto senz’altro alle tecniche all’avanguardia utilizzate, con il passaggio alle protesi a fissazione biologica, ovvero senza più l’utilizzo del cemento, realizzate con leghe speciali che consentono un’integrazione ottimale con l’osso. Gli steli sono oggi di dimensioni ridotte e gli interventi sono pertanto mini-invasivi, con una convalescenza brevissima, di una settimana e anche meno”.

“Anni fa le protesi venivano installate per lenire il dolore e per determinare il recupero dell’autonomia motoria – conclude Calisse -, oggi invece consentono di recuperare anche la piena funzionalità, in particolare per i giovani, nelle attività sportive e lavorative. Grandi progressi ha fatto anche la chirurgia del piede, anch’essa mini invasiva: attraverso mini-incisioni di 3-4 millimetri si riescono a correggere difetti ossei importanti, ad esempio nelle casistiche di alluce valgo, e consentono un recupero funzionale ad un solo giorno dall’intervento”.

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