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Canistro, 43°edizione della Sagra della Castagna: “Ci siamo riusciti”

Il presidente della Pro Loco di Canistro: "Una boccata di normalità dopo due anni di stop forzato causa pandemia".

Sembrava difficile, se non impossibile, ma alla fine ci siamo riusciti!”, sono queste la parole del Presidente della Proloco di Canistro Enrico Cesareo che possono racchiudere come uno slogan a posteriori la 43esima edizione della Sagra della Castagna Roscetta di Canistro del week end scorso 30 e 31, ottobre.

Una splendida partecipazione di turisti provenienti da tanti paesi della Marsica, dalla Ciociaria e tanti anche dal napoletano, dalla Capitale ,nonché dalla costa abruzzese. Una adesione numerosa, oltre le aspettative, ma composta ed in linea con le regole contro la Pandemia.

“Una boccata magnifica di normalità dopo due anni di stop forzato – dice il Presidente della Proloco di Canistro Enrico Cesareo – Questa adesione incredibile di turisti, commercianti, associazioni, artigiani, pittori è motivo di orgoglio e ci ricompensa degli sforzi fatti in queste settimane di preparazione“.

“Oltre a tutto, voglio mettere in risalto l’aspetto che mi inorgoglisce maggiormente. La nostra Comunità di Canistro ha dimostrato ancora una volta come la sinergia, l’unione, la condivisione e l’appartenenza sono l’ingrediente migliore per permettere un ottimo risultato. Ogni imbarcazione vince se ha la forza di un collettivo capace di remare insieme verso l’obiettivo. E quindi ringrazio tutti i cittadini del mio adorato paese, a cominciare dagli amici volontari della Proloco a tutti i ragazzi e le persone che hanno collaborato all’allestimento della festa ed alla buona riuscita della stessa.

Da soli però non potevamo fare tutto, ecco perché un riconoscente grazie per la vicinanza e supporto va dato al Sindaco Gianmaria Vitale ed a tutta l’Amministrazione. Siamo un piccolo paese, ma in questi giorni di festa abbiamo dimostrato di essere i più grandi: siamo stati una grande equipe che si è prodigata senza sosta. Un ultimo grazie, infine, a chi ha creduto nelle nostre specialità culturali e gastronomiche e permette di continuare a far vivere le nostre piccole realtà”, questa la conclusione.

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