La comunità di Capistrello ha vissuto un momento dal forte richiamo nazionale, sentito e partecipato. A partire dalle 21 e 30 di ieri, nella suggestiva Piazza Palatucci, è stata infatti celebrata la “Serata per la Legalità”, in accordo con la trentennale ricorrenza della strage di via D’Amelio, della quale furono vittime il magistrato Paolo Borsellino e i cinque agenti della sua scorta.
Presenti il vice dirigente del Commissariato della Polizia di Stato di Avezzano Roberto Di Nino, gli agenti della Polizia di Stato di Capistrello, il dirigente generale in quiescenza, che vanta gli incarichi di responsabile di regione della Polizia Stradale, Questore di Massa Carrara e di altre città italiane, il dottor Angelo Salustri, il Commendatore Enzo Giordani e la signora Vincenzina Fantozzi, madre del poliziotto Alfio Di Giovanni, morto in servizio.
L’evento è stato inaugurato dai saluti del primo cittadino, Francesco Ciciotti, a rimarcare il senso della memoria collettiva e la necessità del rispetto e della gratitudine nei confronti di chi, in tempi bui, si è sacrificato in nome della giustizia. Quindi l’atteso concerto della Fanfara della Polizia di Stato, diretta dal maestro Secondino De Palma. Brani tra i più conosciuti nell’ambito delle marce militari e sinfoniche, ma anche l’esecuzione di alcuni degli spartiti dei Maneskin e del cantautore Massimo Ranieri; a chiudere il repertorio l’inno di Mameli, le cui note hanno suggellato la solennità della serata. Si è inoltre esibito il soprano Emanuela Marulli.
Infine l’intervento del consigliere comunale Ernesto Liberati. L’amministratore ha voluto raccontare l’intimità della vita di Borsellino. Il rapporto profondo che lo legava alla famiglia, la quotidianità avvelenata dalla paura e dalle ripercussioni del suo lavoro. La scelta sofferta di perseguire i valori cardine del mondo libero nonostante le ferite aperte nel contesto familiare e gli ultimi minuti di vita di un eroe nazionale.
La Serata per la Legalità è stata presentata da Francesca Martinelli