COMUNICATO STAMPA
L’Aquila città multiverso, è questo il tema del dossier che la città ha presentato per la sua candidatura a Capitale italiana della Cultura 2026.
A raccontare durante l’audizione il percorso di rinascita di una terra ferita il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi; il direttore regionale dei Musei d’Abruzzo, Federica Zalabra; il direttore della candidatura, Alessandro Crociata; il coordinatore scientifico del dossier, Pierluigi Sacco.
Cinque gli assi portanti del dossier “L’Aquila città Multiverso”: la multiculturalità, la multiriproducibilità, la multidisciplinarietà, la multinaturalità e la multitemporalità.
È stato presentato nel primo pomeriggio, presso la Sala Spadolini del Palazzo del Collegio Romano, sede del ministero della Cultura, il dossier “L’Aquila città Multiverso”, nell’ambito delle audizioni delle candidature a Capitale italiana della Cultura 2026.
Ad aprire l’audizione, che si è conclusa intorno alle 15, il sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi.
“Sono molto soddisfatto per l’audizione dell’Aquila a capitale italiana della Cultura 2026 e ringrazio le tante associazioni e istituzioni del nostro territorio giunte a Roma, nella sede del ministero, proprio per sostenere da vicino la candidatura della nostra città. L’eventuale designazione del capoluogo d’Abruzzo potrebbe essere il miglior riconoscimento della sua rinascita e non – come ho voluto precisare nel corso dell’appello al voto – un risarcimento per quello che la città ha subito con il terremoto”.
“Il progetto della candidatura dell’Aquila è la certificazione di un sistema e di un metodo replicabili in altri territori e che fondano le radici in una realtà di effervescenza culturale. Un fulgido esempio di questo carattere è quanto accadde, nel 1944, con l’esperienza del Gruppo degli Artisti Aquilani che nonostante i segni della guerra non smisero mai di coltivare l’arte”, ha dichiarato il sindaco.
Sono intervenuti poi Federica Zalabra, Alessandro Crociata e Pier Luigi Sacco.
Proiettati anche due video, il primo dei quali con diversi testimonial legati all’Aquila, che ne hanno raccontato la bellezza e la forza di rinascere. Tra le testimonianze, quella di Corrado Beldì, presidente dell’Associazione italiana dei Festival Jazz; Adriana Pinate, ricercatrice al GSSI; Paolo Fiorucci, direttore artistico “Il libraio di notte”; Giorgio Pasotti, direttore del Teatro Stabile d’Abruzzo, e il maestro Leonardo De Amicis, direttore artistico della Perdonanza Celestiniana e dei Cantieri dell’Immaginario.
Il secondo video emozionale ha chiuso la parte di presentazione della candidatura con immagini della città, raccontate da Viola Graziosi e Simone Cristicchi.
“Abbiamo presentato il dossier L’Aquila città del Multiverso – ha dichiarato Crociata – un nuovo paradigma di sviluppo territoriale che guarda al centro di una città, ma anche alla sua marginalità, per lo sviluppo delle città medie e delle aree interne”.
“Questo progetto – ha sottolineato Sacco – non è solo per L’Aquila Capitale della Cultura 2026, ma è un modo di mostrare che gli spazi delle aree interne possono diventare i veri laboratori di innovazione tecnologica e sociale dell’Italia dei prossimi anni. Da questo punto di vista, L’Aquila si presenta come modello scalabile, che speriamo possa ispirare tante altre città che si trovano in condizioni analoghe”.
“Il Museo – ha dichiarato la direttrice Zalabra – è parte integrante del Multiverso dell’Aquila e siamo certi che il programma messo in atto per il ritorno al Castello Cinquecentesco sarà elemento fondamentale nel mosaico dell’offerta culturale e artistica che la città si sta preparando a creare per il 2026”.
Presenti all’audizione una nutrita rappresentanza delle istituzioni culturali e amministrative di L’Aquila e Rieti, con il suo sindaco Daniele Sinibaldi.
Il prossimo 29 marzo la proclamazione della città vincitrice del titolo di Capitale italiana della Cultura 2026.