I sindaci di Lazio e Abruzzo tornano alla carica contro il caro pedaggi delle autostrade A24 e A25. Gli amministratori hanno avanzato la richiesta di un incontro ai deputati e senatori laziali e abruzzesi per esporre dettagliatamente l’intera vicenda e sollecitare – si legge in una nota – “l’adozione di un provvedimento da parte del Governo Centrale che sia in grado di evitare il rincaro dei pedaggi di circa il 36% dal 01 Gennaio 2022”. La data indicata è quella di martedì 14 dicembre.
“Un simile “salasso” – spiegano i sindaci – sarebbe davvero insostenibile per le tasche dei cittadini ed incompatibile con il fragile tessuto sociale e produttivo che caratterizza le zone più interne e periferiche di questa parte dell’Italia centrale già duramente colpita dai tragici eventi sismici. Un territorio da sempre, in lotta contro lo spopolamento dei centri abitati, l’impoverimento dei redditi delle famiglie e l’arretramento della competitività delle imprese.
Quotidianamente, per lavoro, per mancanza di servizi sanitari, di strutture scolastiche, migliaia di cittadini sono costretti al pendolarismo autostradale non avendo, in molti casi, una valida alternativa su rotaie.
Gli Amministratori sottoscrittori, da quattro anni oramai, stanno urlando a gran voce tutto il disagio e l’amarezza conseguenti allo scarso interesse dimostrato dalle Istituzioni Centrali nei confronti di questa problematica.
Da quel lontano 3 Gennaio 2018 ne è passato di tempo, le nostre richieste sono state ascoltate soltanto in parte e la problematica ancora non è stata risolta definitivamente, il PEF ancora non è stato approvato e la sicurezza delle nostre autostrade ancora non è pienamente garantita”.
“A ciò – continuano – si aggiunga che la pandemia ancora in essere, non ha fatto altro che aggravare la situazione dei nostri territori, come detto, già gravemente disagiati.
I sottoscrittori Sindaci ed Amministratori, lo scorso 28 Ottobre sono stati ricevuti dal Ministro Giovannini e, successivamente, in data 24 Novembre dal Vice Capo di Gabinetto ed attendono la conferma per un nuovo incontro il 13 Dicembre.
Nonostante le numerose promesse ricevute, con il trascorrere dei giorni, la sensazione di essere ancora in “alto mare” si concretizza sempre di più.
Per tale motivo, appare necessario unire le forze e sostenere tutti insieme una battaglia di civiltà, per i nostri territori”.