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Causa Irim, Comune dovrà pagare 1,9 milioni

Il Comune di Avezzano dovrà pagare nel termine di 10 giorni dalla notifica dell'atto di precetto. L'ex commissario Passerotti: "Serve atteggiamento di massima prudenza"

Una spada di Damocle pende sul Comune di Avezzano.

La maggioranza – nei giorni scorsi – ha deciso di lasciare la seduta di Consiglio comunale proprio sul punto dell’approvazione di un debito fuori bilancio relativo alla causa Irim srl-Comune, derivante da un lodo emesso dal collegio arbitrale il 29 novembre 2019, ma la vicenda continua ad essere al centro della cronaca cittadina.

L’Ente, infatti, rischia oggi di dover sborsare quasi 2 milioni di euro per i lavori eseguiti al nuovo municipio dall’Irim.

Sulla vicenda, al centro di una guerra giudiziaria che ad oggi non ha portato a soluzioni definitive, nonostante i tentativi di conciliazione, c’era stata una sospensione a giugno.

Con atto protocollato il 23 dicembre scorso, però, è stato intimato e imposto precetto al Comune di Avezzano, in persona del sindaco pro tempore di pagare, nel termine di 10 giorni dalla notifica dell’atto di precetto, 1.956.246,34 euro.

Nel dettaglio: 1.811.008,52 euro riferiti alla sorte capitale liquidata dal Lodo arbitrale, 135.112,16 euro come interessi come liquidati dal Lodo, 8.754,72 euro somma che comprende le spese legali liquidate nel Lodo, le spese generali (15%) e imponibile.

A tali somme devono aggiungersi le competenze relative al presente atto di precetto, nonché i rimborsi delle spese anticipate pari a 1.370,94 euro.

L’Irim, che ha realizzato il nuovo municipio, aveva chiesto 17 milioni di euro di danni al Comune, ma l’Ente aveva chiesto a sua volta un risarcimento di 12 milioni.

Oggi la struttura che avrebbe dovuto ospitare il nuovo edificio, costata 6 milioni di euro, “versa in una situazione di degrado”, come sottolinea a Info Media News Mauro Passerotti, ex commissario prefettizio di Avezzano, che ripercorre alcuni momenti di questa annosa vicenda.

“È intervenuto il lodo esecutivo e quindi – da commissario – ho dato mandato agli uffici di dare corso all’esecuzione, ovviamente è necessario vedere i costi che gravano sulla società che fino ad oggi ha avuto la custodia dell’immobile. Una struttura che versa in uno stato di degrado e sarà quindi necessario fare ulteriori perizie per valutare i danni”, spiega Passerotti.

“L’amministrazione comunale non può sostenere un costo così, soprattutto perché l’intera vicenda deve far capo alla società che ha avuto la custodia dell’immobile, appunto l’Irim – aggiunge – Ricordo poi che pende ancora il giudizio penale sulla vicenda, che in Appello ha già condannato alcune parti. Io non conosco lo stato attuale di questa vertenza penale, ma penso che a breve si potrebbe ulteriormente definire”.

“Occorre una massima prudenza, è necessario che l’amministrazione si tuteli da questi eventi futuri di carattere giudiziario. Oltre al giudizio penale, c’è poi il procedimento civile, che non si è mai svolto perché si è preferito andare avanti con il lodo arbitrale, senza quindi ricorrere alla giurisdizione civile, ma esiste comunque un giudizio contro le varianti che sarebbero eventualmente in danno all’Ente, tutto questo costituisce una vertenza civile, penale e contabile”, precisa.

Il riferimento dell’ex commissario è alla Corte dei Conti che nel frattempo ha sospeso il giudizio su eventuali danni.

L’atteggiamento dell’amministrazione deve essere assolutamente prudente“, dichiara Passerotti.

“In questo momento tutto quello che è accaduto è sotto il giudizio ‘sub iudice’; non sappiamo come andrà a finire, ma è importante che l’amministrazione sia improntata a un buon governo, una buona amministrazione a tutela delle risorse finanziarie pubbliche che dovrà adottare i necessari comportamenti”, prosegue.

“Ricordo, infine, che per il ricorso civile contro il lodo è stato incaricato un avvocato esterno all’Ente, in quanto le parti coinvolte non potevano esercitare la tutela dell’Ente poiché avevano esplicato la loro attività come arbitri del lodo appunto”, sottolinea.

“Io ho lasciato l’amministrazione in questi termini – conclude -, avendo la presunzione di aver fatto gli interessi del Comune e della città”.

Sulla vicenda i consiglieri di opposizione Mario Babbo, Filomeno Babbo, Alfredo Mascigrande, Linda Cacchione, Tiziano Genovesi, Stefano Lanciotti e Lorenza Panei sono intervenuti nelle scorse settimane con parole dure per l’abbandono dell’Aula da parte della maggioranza.

“Quasi tutti i consiglieri di maggioranza si sono defilati alla velocità della luce e di conseguenza, mancando il numero legale, su questo importante punto non si è potuto deliberare”.

E ancora: “Ci domandiamo dove è andato a finire il senso di responsabilità verso i cittadini che hanno votato e dato fiducia a questa maggioranza? Dove sono finiti i propositi e le dichiarazioni fatte di adoperarsi per aiutare le fasce più deboli? Vorremmo una risposta possibilmente chiara e plausibile a noi,
ma soprattutto ai cittadini della nostra città”, hanno spiegato.

Tanto tuonò che piovve – ha poi scritto sui social Genovesi – Mentre la maggioranza fugge dalle proprie responsabilità abbandonando il consiglio comunale, al comune di Avezzano viene recapitato l’atto di precetto per 1.900.000 euro da pagare entro 10 giorni. Ecco il regalo di natale dell’amministrazione Di Pangrazio ai cittadini avezzanesi”.

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