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Celano: alloggi Ater interviene Natalini (PD)

Dopo lo stop del Tribunale al Comune di Celano

“Non possono essere i cittadini a pagare gli errori dell’amministrazione comunale. Le inadempienze e gli anni di inerzia non devono ricadere sulle tasche dei celanesi. La vicenda che sta interessando le circa 90 famiglie residenti negli alloggi di edilizia pubblica di proprietà del comune sta generando molta preoccupazione e disagio per le persone coinvolte oltre ad avere un notevole risvolto negativo, in termini economici, per i diretti interessati e per l’intera collettività celanese. All’elevata somma destinata dall’amministrazione al legale incaricato si è aggiunta ora, per il comune, la condanna al pagamento delle spese imposte dal Tribunale di Avezzano che, nel merito, ha accolto il ricorso (ex articolo 700) intrapreso da uno degli inquilini intimati al rilascio degli alloggi in questione. Questa Ordinanza dei giudici collegiali, aggiunta alle memorie difensive anche dagli altri avvocati nei giudizi ancora pendenti, potrà essere applicata portando ad ulteriori eventuali condanne in giudizio del comune”. Questo è quanto afferma il segretario del Pd di Celano Ermanno Natalini che aggiunge: “L’ordinanza collegiale, accogliendo totalmente le istanze avanzate dai ricorrenti, ha stabilito che il comune non poteva intimare il rilascio delle abitazioni in virtù della legge regionale invocata e che è riservata agli alloggi ATER. Fermo restando il contrasto agli occupanti senza titolo, non è più rinviabile la necessità di una manutenzione straordinaria degli immobili. Alle autocelebrazioni sulla stampa, si contrappone l’evidenza che questa vicenda ha delle chiare responsabilità di carattere politico ed amministrativo in quanto negli ultimi venti anni non si è mai adottata una ricognizione volta alla tutela e valorizzazione del patrimonio immobiliare degli alloggi ERP. Nel contempo non è mai stata fatta una puntuale verifica dei requisiti di possesso degli inquilini e un’azione per consentire soluzioni nella direzione di disciplinare e favorire la messa in regola delle eventuali posizioni pendenti. A questo si aggiunga che mai si è provveduto ad un’organica programmazione dei lavori di manutenzione degli immobili stessi, creando ora una situazione di allarme per l’incolumità pubblica e la sicurezza urbana. “Oggi” conclude Natalini, “sono numerose le famiglie coinvolte in questa vicenda, tante anche in difficoltà per l’attuale congiuntura economica. Una amministrazione attenta alle esigenze dei cittadini doveva, già dall’inizio, privilegiare il dialogo e la valutazione di ogni singolo nucleo familiare, dando in anticipo soluzioni alternative ed adottando atti amministrativi e regolamenti, al fine di evitare disagi per le numerose persone interessate, invece si è scelta la strada più infruttuosa delle inutili contese giudiziarie, delle tensioni sociali e delle esecuzioni forzate. Resta incerta ora la soluzione del problema e non aiuta certo l’ultimo atto deliberativo di indirizzo approvato dalla Giunta che aumenta la confusione, sia tra gli inquilini, sia tra i vari uffici comunali a cui spettano le procedure”.

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