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Celano, Santilli: “Natalini dà i numeri al lotto”

"Nel 2022, spese legali per circa 50mila euro per cause importanti vinte dall'Ente"

“Nella sua spasmodica e confusionaria attività di accesso agli atti che pratica da mesi, afferma il Sindaco di Celano Santilli, tipica degli ultimi segretari PD di Celano che lo hanno preceduto per prepararsi agli esposti in Procura, perché questo è il loro unico modo di far politica, evidentemente a Natalini è sfuggito di farsi dare atti certi per fare bene i conti con la calcolatrice e non dare notizie destituite di ogni fondamento!.

Il sindaco di Celano, Settimio Santilli, in una nota non le manda a dire e con questi toni stigmatizza per l’ennesima volta l’intervento del segretario del Pd locale, Ermanno Natalini, che in un suo intervento parla di spese record per oltre 120.000 euro per il Comune di Celano per gli incarichi legali.

IL RESTO DELLA NOTA

“Il Comune di Celano non ha intentato alcuna causa contro nessuno, ma se viene citato in giudizio deve per forza di cose difendersi. E nonostante si debba solo difendere, le cause le vince quasi sempre, a dimostrazione del livello professionale degli avvocati incaricati che fanno bene il loro lavoro.

Le spese legali, che sono ben diverse da quelle di consulenza, non ammontano però nemmeno alla metà di quelle enunciate da Natalini nel 2022, ovvero circa 50.000 €. Incarichi che sono stati dati a legali per vertenze dove sono richieste professionalità specifiche come quella intentata sul contratto di locazione su 4 annualità dei canoni del fotovoltaico che l’agenzia delle entrate reclamava, vertenza vinta a favore del Comune con oltre 300.000 euro di introiti totali, che poi per quelli già recuperati per l’anno 2020, sono stati completamente riversati verso i cittadini più in difficoltà e le attività commerciali durante e nel post Covid. I legali hanno avuto la liquidazione delle fatture solo lo scorso anno però.

Oppure l’incessante attività che si sta svolgendo per il recupero della Tari per gente che pur avendo il servizio davanti l’uscio di casa non l’aveva mai pagata!

O meglio ancora l’attività legale svolta in giudizio per far aprire la terza farmacia a Celano negli interessi della salute pubblica, osteggiata assurdamente da alcuni che non volevano farla aprire.
Altra attività importante, ma diversa ed ancora non terminata perché annosa e molto farraginosa, è stata quella della consulenza per la regolarizzazione dei canoni, compresi quelli degli abusivi, dei fitti arretrati e dei nuovi contratti delle case popolari che hanno permesso di introitare una cifra vicino ai 100.000 euro che verrà ridistribuita nella manutenzione ordinaria delle stesse case popolari, cosa che non era mai accaduta nella storia di Celano.

Se nel costante e quotidiano dialogo e mediazione che abbiamo ogni giorno coi cittadini, si trovano distorsioni di taluni che tendono ad evadere le tasse o a non fare gli interessi della collettività, è sacrosanto che una amministrazione si rivolga a chi di dovere, affinché i cittadini onesti che le tasse le pagano, paradossalmente non si sentano loro addirittura presi in giro dai furbetti.

Forse Natalini vuole intendere che bisogna tutelare questi ultimi, oppure coloro che non hanno diritto alla casa popolare come il PD fa in altre città dove amministra come Roma dove la giunta Gualtieri ha aumentato al 35% la quota di alloggi di riserva delle case popolari per gli abusivi.
Due modi di intendere l’edilizia popolare diametralmente opposti.

Per noi la casa popolare è un diritto da rivendicare solo per chi ne ha realmente bisogno.

Per non parlare della causa vinta nei confronti del CAM per oltre 1 milione di euro. Consorzio invece munto e spremuto per anni ed anni da laute parcelle di legali con incarichi politici di provenienza e matrice ben nota.

Fare gli interessi del Comune attraverso professionisti affermati che siano o meno del foro di Avezzano evidentemente per Natalini, che non ha mai avuto l’onore di sedere tra i banchi di un consiglio comunale per rendersene conto, è diventata una pecca di cui vergognarsi.

Dunque nel caso degli avvocati bisogna che siano del nostro foro, poi che si vincano le cause in favore del Comune è indifferente, mentre quando si reclamava falsamente mesi fa che lavoravano ditte solo di Celano vicine all’amministrazione, non andava bene. Delle due l’una!

Quando poi afferma della rotazione di incarichi per gli avvocati, tra l’altro non contemplata in nessuna normativa nazionale, perchè questi esulano come da giurisprudenza ampiamente affermata dall’applicazione del Codice dei Contratti Pubblici, rotazione che noi comunque applichiamo nonostante siano incarichi fiduciari della giunta comunale, dimentica le stagioni in cui nel Comune di Celano si affidavano incarichi legali per mila e mila euro sempre agli stessi avvocati e quasi esclusivamente per cause tra gli stessi dipendenti guarda caso; legali che poi venivano pagati dal Comune che ci rimetteva due volte. Quale era l’interesse dell’ente all’epoca? Quali somme recuperate si ridistribuivano poi ai cittadini?

Sarebbe bene dunque che Natalini prima di sparare ai quattro venti fantomatici e scandalistici titoli di giornali, si informi bene ed eviti ripetute e costanti figuracce.

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