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CGIL: «Comune L’Aquila insensibile ai bisogni fasce più deboli»

Il sindacato contro il Comune per le politiche sociali

CGIL: «Comune L'Aquila insensibile ai bisogni fasce più deboli»

La CGIL si scaglia contro il Comune di L’Aquila accusandolo di «insensibilità nei confronti delle fasce di popolazioni più deboli». «La vigente normativa – si legge in una nota del sindacato – regola in modo puntuale la stesura e la applicazione dei Piani Sociali Regionali e di Ambito Distrettuale. Le normative attuative di tali Piani prevedono la concertazione con le Parti Sociali, la firma dei verbali dei confronti preparatori e delle verifiche in corso d’opera dell’applicazione delle misure previste.
In aggiunta, il Comune dell’Aquila pubblica sul sito quanto segue: ai sensi del Piano Sociale Regionale il Comune dell’Aquila è tenuto a pubblicare sul sito istituzionale e a dare massima divulgazione a tutte le procedure e gli atti inerenti il processo di concertazione, programmazione ed attuazione del Piano Sociale di Ambito (norme, documenti, avvisi, bilancio ecc.). Lo scopo è garantire la piena accessibilità diretta al cittadino ed alle organizzazioni dei diversi processi».

Il 25 maggio 2017 le Organizzazioni Sindacali: CGIL, SPI CGIL, UILP UIL, FNP CISL, siglavano un accordo sul Piano Sociale di Ambito Distrettuale 2017-2018 con il Comune dell’Aquila, Assessore alle Politiche Sociali, Emanuela Di Giovanbattista, che tra l’altro prevedeva “..di monitorare l’andamento dell’attuazione del Piano Sociale di Ambito attraverso incontri semestrali di verifica” e non è ipotizzabile che gli accordi cambiano al cambiare delle Giunte.

Con la Legge di Stabilità Regionale 2019, la Regione Abruzzo, e di conseguenza anche il Comune dell’Aquila, ha prorogato il Piano Sociale Regionale 2016-2018.
Nel corso del 2019 le OO.SS. firmatarie dell’accordo del 25/05/2017 hanno ripetutamente richiesto all’Assessore alle Politiche Sociali Bignotti, sia in modo informale che con comunicazioni ufficiali tramite la Posta Elettronica Certificata, le verifiche previste senza avere alcun riscontro.

«Tale atteggiamento – continua la CGIL – non è un caso isolato, anche in altre occasioni il Comune sollecitato su temi inerenti problematiche che ricadono sulle fasce più deboli della cittadinanza ha dimostrato scarso interesse al confronto.
Gli anziani sono ricompresi spesso negli strati della popolazione più esposti agli attacchi della crisi sia per il bisogno di una sanità pubblica efficiente che per problemi più direttamente riconducibili alla sfera economica».

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