“Nuclei di Cure Primarie, associazioni di medici di famiglia con ambulatori aperti dalle 8.00 alle 20.00, e dove si può usufruire anche di personale infermieristico e di segreteria, rischiano la chiusura per la mancata volontà della parte pubblica di reinserire nuovi medici al posto di quelli andati in pensione“.
Così in una nota di protesta delle associazioni dei medici di famiglia.
“Una tale eventualità avrà conseguenze gravi, sia sanitarie che sociali: ci sarà una riduzione della qualità dell’assistenza sanitaria, con rischi di riduzione di orario o addirittura perdita del lavoro da parte del personale assunto nei NCP. In provincia sono a rischio circa 20 posti di lavoro, in un momento storico particolarmente difficile dal punto di vista occupazionale”.
“La Regione ha preso una posizione ben precisa a tale riguardo, negando la possibilità di subentro dei medici in quiescenza e condannando cosi i nuclei ad una morte per esaurimento. Si ricorda che i subentri sono economicamente a costo zero (le indennità del medico che va in pensione vengono trasferite al collega che gli subentra)”.
“Abbiamo raccolto più di 5000 firme di cittadini che richiedono che venga mantenuto il servizio dei nuclei e lanciato vari appelli: tutto è caduto nel vuoto. Pertanto abbiamo organizzato un sit-in di protesta che si terrà giovedì 9 marzo dalle ore 10.30 alle 12.30 dinanzi alla sede della ASL in Via Saragat”.