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Cinghiali: dopo 30 anni corteo Coldiretti a Pescara

L’obiettivo della mobilitazione è far applicare subito a livello regionale le misure previste dal decreto interministeriale varato lo scorso anno per l’adozione di un Piano straordinario per la gestione e il contenimento della fauna selvatica

COMUNICATO STAMPA

 

Per difendere le campagne abruzzesi assediate dai cinghiali e tutelare la vita dei cittadini sempre più messa a rischio sulle strade, Coldiretti Abruzzo scende in campo con la più grande mobilitazione regionale del settore agricolo per chiedere risposte certe e immediate. Si svolgerà a Pescara domani, 27 giugno 2024, la manifestazione con centinaia di agricoltori per chiedere un cambio di passo sulle politiche relative ai piani di contenimento degli ungulati, sino ad oggi dimostratesi inefficaci.

Il raduno degli agricoltori è previsto alle 9.00 in piazza della Repubblica da cui, alle 10.00, si muoverà il corteo lungo corso Vittorio Emanuele II fino a piazza Unione dove è previsto il comizio e l’intervento dei dirigenti di Coldiretti. Ci saranno agricoltori provenienti da tutte le province ma anche un presidio di trattori guidati dai giovani imprenditori agricoli dell’organizzazione come simbolo delle nuove generazioni che credono nel made in Italy agroalimentare.

L’obiettivo della mobilitazione è far applicare subito a livello regionale le misure previste dal decreto interministeriale varato lo scorso anno per l’adozione di un Piano straordinario per la gestione e il contenimento della fauna selvatica. Nel piano della Regione dovrà essere previsto il coinvolgimento attivo dei proprietari e conduttori dei fondi muniti di licenza per l’esercizio venatorio e la costituzione di un corpo di Guardie volontarie, a livello provinciale, per colmare il deficit di organico della polizia locale con la possibilità di agire anche nelle aree protette.

 

“È un’invasione che mette a rischio campagna e città – dice Coldiretti Abruzzo – è fondamentale contenere quanto prima un’invasione che in Abruzzo è diventata una vera e propria emergenza con 100mila di esemplari liberi di muoversi senza ostacoli, con un impatto devastante sulla produzione alimentare. La situazione è critica in tutte le province – rileva Coldiretti – con conseguenze insopportabili sia per le aziende che le persone.

 

Un allarme che riguarda campagna e città, agricoltori ma anche cittadini che vogliono contenere un pericolo per i campi e per le strade. Tra i motivi della mobilitazione ci sono anche le problematiche collegate alla peronospora, che ha fortemente penalizzato uno dei settori principali dell’agricoltura abruzzese, oggi in stato di crisi. E per finire, un messaggio all’Europa: l’invito a valorizzare maggiormente le produzioni agricole di qualità e il made in Italy agroalimentare che “oggi è in pericolo per la costituzione di una alleanza tra grandi multinazionali che vogliono distruggere il sistema agroalimentare italiano con la compiacenza di Unionfood e Confagricoltura”.

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