Torna il pesce fresco a tavola lungo tutto l’Adriatico con lo stop al fermo pesca nel tratto di costa da San Benedetto e Termoli, dopo che la flotta aveva già ripreso le attività da Trieste ad Ancona e da Manfredonia a Bari.
Così Coldiretti Impresapesca sottolinea la fine del blocco che era scattato il 15 agosto scorso.
Restano, invece, in porto i pescherecci da Brindisi a Napoli fino a Gaeta fino al 4 ottobre. Mentre il 3 ottobre partirà il fermo da Livorno a Imperia (fino al 1° novembre) “Via libera dunque – sottolinea la Coldiretti – lungo tutta la costa adriatica a fritture e grigliate a “chilometri zero”.
Il consiglio è quello di verificare bene le informazioni in etichetta sui banchi di pescherie e supermercati, ma per assicurare reale trasparenza occorrerebbe arrivare all’etichettatura obbligatoria dell’origine anche al ristorante”.
“Resta il fatto che il fermo è caduto quest’anno in un momento difficile – denuncia Coldiretti Impresapesca – poiché il blocco dell’attività va a sommarsi al caro carburanti con il prezzo medio del gasolio per la pesca che è praticamente raddoppiato rispetto allo scorso anno costringendo i pescherecci italiani a navigare in perdita o a tagliare le uscite, Con gli arrivi di prodotti ittici dall’estero che sono aumentati del +29% in valore nei primi sei mesi del 2022”, secondo un’analisi Coldiretti su dati Istat.
“Ma a pesare sulla pesca nazionale sono anche – denuncia Coldiretti Impresapesca – le scelte dell’Unione Europea che hanno portato a una riduzione dell’attività di pesca per un corposo segmento produttivo della flotta peschereccia nazionale a poco più di 120 giorni, pari ad un terzo delle giornate annue, portandola di fatto sotto la soglia della sostenibilità economica”.