“In merito a recenti polemiche sugli interventi di taglio colturale progettati nell’area di Sant’Elia e nello specifico sulla particella numero 18 si premette anzitutto che gli stessi sono stati attentamente valutati da tecnici progettisti incaricati. La superficie totale della particella 18 è 8,65 ettari e la frazione di particella coinvolta è di 4,30 ettari. L’area non viene interessata da interventi dalla fine degli anni 70’“. Questa è la nota del sindaco del Comune di Collelongo, Rosanna Salucci, alla luce delle ultime polemiche sollevate.
“In seguito a valutazioni tecniche tale area di intervento è stata estrapolata dalla restante parte già in fase di progetto con lo scopo di minimizzare l’impatto dal punto di vista paesaggistico-ricreativo. Il taglio colturale proposto ha carattere principalmente fitosanitario, con diradamento dal basso di esemplari prevalentemente sottomessi, e diradamento di alcune ceppaie ancora presenti. Contestualmente, sono state rilasciate tutte le aree a ridosso dei prati caratterizzate da grandi ceppaie di elevato valore paesaggistico. Sono già state categoricamente escluse tutte le piante a portamento maestoso e di grandi dimensioni”, afferma Salucci nella nota.
“L’intervento proposto sulla particella in questione ha come obbiettivo quello di eliminare eventuali piante pericolose, creare una struttura del bosco con una migliore fruibilità e contestualmente aumentare la resilienza di tale soprassuolo, al fine di garantire alle future generazioni di usufruire del bene. In fase di sopralluogo è già stato concordato fra tecnici progettisti, funzionari regionali e Carabinieri Forestali che gli interventi colturali in tale area, saranno realizzati a seguito del periodo di affluenza turistica, quindi dal mese di settembre in poi. Si è creato un inutile allarmismo senza conoscere i fatti, senza aver preso visione degli atti o atteso risposte ufficiali dall’Amministrazione. Sono state pubblicate foto dei prati di Sant’Elia allo stato attuale accostate a foto prese dal web di come diventerebbe la zona dopo il taglio, secondo interpretazioni fantasiose e personali, con affermazioni calunniose a carico dell’Ente che rappresento e dei professionisti incaricati di redigere il progetto”.
“Pur difendendo sempre la libertà di espressione, per evitare in futuro di cadere di nuovo in un procurato allarme o arrecare un danno di immagine e/o economico all’Ente o ai professionisti, si invita prima di scrivere ad accertarsi dei fatti attraverso fonti e documenti ufficiali”, questa la conclusione.