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Corcumello: alla scoperta di ciò che c’è, ma che non si vede

Il viaggio intrapreso dal progetto ‘I luoghi del cuore’ ha fatto sosta in un posto che non ha stretto buona amicizia con il mappamondo, sul quale, infatti, l’attenzione generale e turistica troppe poche volte ha posato il suo sguardo. 230 è il numero degli abitanti di Corcumello, un piccolo centro dell’Abruzzo montano, frazione del Comune di Capistrello. Situazione ideale, questa, per far scattare un allarme che toccherà, a breve, tutte le persone che hanno deciso di debellare l’emergenza che si è venuta a creare.

corcuRosaria Villa, attivista del progetto, spiega alla Redazione: «A seguito dell’individuazione di una discarica nei Piani Palentini, abbiamo subito provveduto a non far entrare nel giro del dimenticatoio questo splendido borgo, il quale offre numerosi e splendidi scorci». Arrivato alla sua ottava edizione, con una raccolta di numerosissime segnalazioni, il progetto, promosso dal FAI, ha ricevuto, sin dall’inizio, la piena collaborazione di Intesa San Paolo, che condivide, infatti, la volontà di diffondere la cultura del rispetto ambientale e la valorizzazione del patrimonio artistico e naturale del Paese.

Corcumello, infatti, rientra nei piani di una giovane scrittrice giapponese, la quale nel suo libro ‘L’Abruzzo misterioso’, ha voluto proprio incentivare, attraverso interessanti descrizioni, le visite nei magnifici borghi della Regione, rendendoli in questo modo ‘internazionali’. Per quanto concerne i borghi, infatti, si tratta di veri e propri regali naturali e caratteristici donati a tutte le popolazioni che, però, sembrano ignorare la fortuna che è stata data loro.

«Nelle zone come la nostra – continua Rosaria sfogando, in un pensiero, la volontà che l’ha portata, insieme ad altre persone, a partecipare al progetto – bisognerebbe riprendere a sognare. E’ necessario dare un’impronta più significativa alla cultura che arricchisce l’Abruzzo, dando una maggiore corcumelloimportanza alla bellezza paesaggistica».

Una battaglia difficile, questa, che richiede impegno e partecipazione e che è, quindi, rivolta a tutte le persone che, si spera, il più presto possibile, riusciranno ad aprire gli occhi e a mettersi in marcia, anche dal punto di vista economico su questi angoli di mondo. Non è richiesto un duro lavoro, in quanto la natura ha già dato i suoi frutti, che sono semplicemente da raccogliere e condividere. Per diffondere maggiormente il progetto, verranno distribuiti, oltre ai classici metodi di votazione online, anche dei moduli cartacei dove tutti avranno la possibilità di segnalare un luogo che merita di essere portato nel cuore.

Capire quale sia l’obiettivo di questa, ormai duratura, iniziativa, non è difficile per chi vuol davvero prenderla in considerazione. Ritornare indietro nel tempo e vedere le cose con gli occhi dei bambini,  potrebbe essere, dunque, la giusta formula  per affezionarsi di più ad un luogo che necessita di un ‘immediato salvataggio’. D’altronde si sa: «Sognare non fa mai male».

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Redazione IMN