Buone notizie arrivano da Alessandro Piccirilli, uno dei ragazzi bloccati in Spagna, facendo la spola tra Tarragona e Barcellona, che non potevano tornare in Patria per le misure anticontagio dovute al Coronavirus. Il grido d’allarme, lanciato in un video, ha permesso una repentina diffusione della loro situazione, portando finalmente ad un risvolto positivo.
«Dovevamo prendere una nave ieri sera, avendoci avvisati la mattina stessa che sarebbe stato l’ultimo trasporto disponibile per rientrare a casa. Siamo arrivati al porto di Barcellona ma, al momento dei controlli, come da protocollo, prima dell’imbarco, uno dei miei compagni è risultato avere qualche linea di febbre.
Il nostro amico è stato sottoposto ad altre misurazioni successive, ma la febbre non si è abbassata, anche a causa dello stato di agitazione dovuto alla situazione. Hanno così deciso di non farlo partire e siamo rimasti con lui, per non lasciarlo solo.
Il medico non si è minimamente preoccupato di chiamare i sanitari o capire qualche fosse l’origine della febbre così abbiamo chiamato noi la polizia e l’ambulanza. I valori della febbre si erano abbassati ed eravamo idonei per l’imbarco. La nave ancora non era partita, se avessero voluto avrebbero potuto farci salire.
Nonostante il parere positivo della polizia che ci ha anche dato ragione. Ma non ci hanno fatto salire, sono stati irremovibili. Grazie ai vari solleciti della Polizia siamo riusciti almeno ad entrare nel gate del porto, dove abbiamo passato la notte. Il mattino successivo abbiamo chiamato Farnesina, Ambasciata, ma nulla.
Da qui l’idea del video che ha fatto il giro del web, superando ogni nostra aspettativa. Tante persone ci hanno mostrato la loro vicinanza e questo ci ha fatto davvero molto piacere. Finalmente, ora sembra che siamo riusciti ad ottenere un volo e delle navi che partono da Barcellona per tornare in Italia da domani fino al 2 aprile».