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Covid: confronto con dati 2021 impietoso

È l'autunno dei virus: salgono a 4 i casi di Monkeypox

Mentre cresce l’attesa per l’avvio della campagna vaccinale anti-Covid con i nuovi vaccini “aggiornati” contro la variante Omicron, rallenta la discesa della curva epidemiologica in Abruzzo e tornano a salire i decessi su base settimanale. Gli esperti invitano ancora alla massima prudenza, ribadendo che la pandemia non è finita e che con i primi freddi e la riapertura di tutte la scuole i dati potrebbero tornare a salire. Nell’ultima settimana sono 4.266 i contagi e 13 i decessi registrati, mentre nei sette giorni precedenti i casi sono stati 5.625 e le vittime 12, per una variazioni rispettivamente pari a -24,16% e +8,33%. Se i numeri restano alti, nonostante un lieve calo, il confronto con lo stesso periodo dello scorso anno è sempre più impietoso: sono infatti 609 i contagi e 5 i decessi registrati nella prima settimana di settembre del 2021. Rispetto a 12 mesi fa, dunque, la variazione raggiunge +600% per i casi e +160% sul fronte delle vittime.

Un rapporto delle Nazioni unite fa luce poi su un altro aspetto: Salute, aspettativa e tenore di vita, istruzione, secondo lo studio il Covid ha riportato il mondo indietro di cinque anni. Per la prima volta dalla sua creazione più di 30 anni fa, l’Indice di Sviluppo Umano è diminuito per due anni di fila, nel 2020 e nel 2021, tornando al livello del 2016. Secondo il Programma di Sviluppo delle Nazioni Unite (Undp) questo “immenso declino” riguarda più del 90% dei Paesi del pianeta.

Non solo Covid, c’è infatti anche il Monkeypox a sollevare qualche timore nella comunità medico-scientifica. In Abruzzo i casi di vaiolo delle scimmie accertati al 7 settembre sono 4, tre uomini e una donna. Questa infezione virale, trasmessa dagli animali all’uomo , è causata dal “monkeypox”, virus a DNA a doppio filamento avvolto. La situazione resta stabile in Italia, ma la sua diffusione procede speditamente, tanto che il 23 luglio scorso l’Organizzazione mondiale della sanità ha dichiarato il vaiolo delle scimmie “emergenza sanitaria globale”, formulando una serie di raccomandazioni per prevenirla: esistono infatti scorte di vaccini contro il vaiolo in tutti i Paesi, oltre a un trattamento antivirale ritenuto altamente efficace proprio contro il virus. Tuttavia, per contenere l’eventuale aumento della diffusione del vaiolo delle scimmie, più che un intervento sanitario su larga scala (come è stato per esempio per il Covid), gli operatori sanitari ipotizzano piuttosto un metodo chiamato “vaccinazione ad anello”: in questo modo si vaccinerebbero i contatti stretti delle persone che sono state infettate dal vaiolo delle scimmie per interrompere qualsiasi via di trasmissione.

Intanto l’Ue si è assicurata altre 170.920 dosi del vaccino Bavarian Nordic contro il vaiolo delle scimmie. Il numero totale di dosi acquistate direttamente dall’Ue, dunque, supera le 334mila unità e le dosi aggiuntive saranno disponibili per la consegna entro la fine dell’anno.

“Anche se nelle ultime settimane abbiamo visto diminuire il numero di casi di vaiolo delle scimmie nell’Ue, la minaccia non è passata e non possiamo abbassare la guardia”, ha commentato la commissaria Ue alla salute.

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