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Covid, “L’Abruzzo non deve pagare le colpe di Marsilio”

Pezzopane e Camillo D’Alessandro in una nota congiunta: "Cittadini e imprese hanno avuto un comportamento responsabile. Vogliamo, però, che l'Abruzzo esca da questa incertezza". Per il Governo l'Abruzzo ancora non è ufficialmente in zona arancione. Intanto i Ministri hanno presentato ricorso al Tar.

Una cosa è il ricorso inevitabile al Tar, altra è la definitiva classificazione della nostra Regione. Vogliamo che l’Abruzzo esca da questa incertezza. Marsilio ha fatto un grave errore nel firmare l’ordinanza che ha adottato per l’Abruzzo fuori da ogni copertura normativa e senza concordarla con il Governo, ma l’Abruzzo ora non paghi le sue colpe. Marsilio sapeva che il Governo sarebbe stato costretto a fare ricorso, ma ha agito lo stesso per una stupida polemica politica. Quello che però chiediamo a gran voce al governo e al ministro Speranza è che si faccia chiarezza e ordine senza lasciare l’Abruzzo in una situazione di perenne incertezza fra zona rossa e arancione”. Lo dichiarano in una nota congiunta la deputata del Pd, Stefania Pezzopane e il deputato di Italia Viva, Camillo D’Alessandro.

I cittadini, le imprese, i commercianti hanno avuto un comportamento molto responsabile, hanno fatto sacrifici e quindi, nonostante il comportamento del presidente Marsilio, meritano risposte positive. In Abruzzo grazie all’impegno di medici, personale sanitario e tanti cittadini, sono scesi i contagi e per questo auspichiamo che l’Abruzzo non continui nel caos causato da Marsilio e venga portato in zona arancione senza altri indugi”.

“Il ricorso al Tar, inevitabile, deve correre in parallelo con altro provvedimento del Governo, come da intesa con il Ministro Speranza, che collochi immediatamente l’Abruzzo in zona arancione”.

“Si riporti la legalità e la serenità nella nostra regione”, questa la conclusione

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