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Covid, in Abruzzo variante Delta prevalente

Aumentano contagi, ma tasso ospedalizzazione resta bassissimo

l Covid-19 torna a circolare rapidamente in Abruzzo. Ad alimentare la diffusione del virus, secondo le valutazioni degli esperti, sono i giovani e giovanissimi, le vacanze e le feste estive, complice la più contagiosa variante Delta, che è divenuta prevalente con picchi che raggiungono il 90%. Al graduale aumento dei contagi – mercoledì ce ne sono stati 141, il dato più alto da due mesi e mezzo – non corrisponde comunque un analogo aumento dei ricoveri, grazie all’efficacia della campagna vaccinale. Il tasso di ospedalizzazione, al momento, è allo 0% per le terapie intensive e al 2% per l’area medica, lontanissimo dalle soglie da zona gialla. Aumenta rapidamente la prevalenza della variante Delta, che è all’origine del recente aumento dei contagi. Dalle attività del laboratorio di Genetica molecolare – Test Covid-19 dell’università ‘d’Annunziò di Chieti è emerso un picco di prevalenza del 90%.

Invece, dalle attività di sequenziamento dell’Istituto Zooprofilattico di Teramo sono emersi di recente altri 17 contagi riconducibili alla Delta, su un totale di 21 campioni: la prevalenza è superiore all’80%. In Abruzzo, secondo i numeri ufficiali, sono oltre 250 i casi riconducibili alla Delta, ma l’ipotesi degli esperti, visti i tanti asintomatici in circolazione e considerato che non tutti i tamponi possono essere sequenziati, è che il fenomeno reale sia molto più ampio. Intanto, oggi sono stati 112 i nuovi casi positivi al Covid registrati in Abruzzo, che portano il totale dall’inizio dell’emergenza a 76.124: si tratta del secondo dato più alto negli ultimi due mesi e mezzo dopo il picco di mercoledì scorso. Quasi la metà dei casi riguarda il teramano (+52). I nuovi casi sono emersi dall’analisi di 2.448 tamponi molecolari: è risultato positivo il 2,04% dei campioni. Nell’ultima settimana l’incremento complessivo dei nuovi casi ha toccato quota 490. Nel frattempo la campagna vaccinale va avanti spedita, ma non ha ancora ricevuto neppure una dose il 22% della fascia 50-59 anni e il 15% di quella 60-69 anni, mentre la copertura supera abbondantemente l’80% per quanto riguarda gli over 70. Si lavora per sensibilizzare tutti gli scettici, coinvolgendo medici di famiglia e farmacisti. Ai ritmi attuali, secondo le previsioni, la copertura dell’80% di popolazione vaccinata dovrebbe essere raggiunta entro la fine di agosto.

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