I riflettori delle cronache nazionali tornano a puntare la provincia dell’Aquila e l’operato della Asl 1 nel corso della seconda ondata di contagi da coronavirus. A far visita in Abruzzo è stavolta la trasmissione ‘Report’, che ha descritto l’esponente aumento dei casi di Covid-19 nella provincia negli ultimi tre mesi.
I giornalisti hanno incalzato il governatore Marco Marsilio sui ritardi nei tracciamenti, portando alla luce il giallo del macchinario acquistato per l’ospedale di Avezzano ma mai arrivato nella Marsica.
“La maggior parte tamponi della provincia dell’Aquila venivano processati a Teramo e Pescara, il chè portava ad avere i referti in ritardo”, ha spiegato Riccardo Persio, ricercatore dell’Università dell’Aquila, per spiegare l’aumento esponenziale dei casi (a L’Aquila si è passati dai 640 casi del 1 ottobre agli oltre 10 mila di due mesi dopo). La replica di Marsilio: “Se i mille tamponi che servono all’Aquila si fanno processare a Teramo non cambia niente”.
Al giornalista che premeva sul laboratorio dell’Aquila e sui macchinari, Marsilio ha risposto: “Lei pensa che se alzo il telefono e dico ‘Ehi John, mandami il laboratorio pronto che lo compro’, ma lei pensa che siamo tutti scemi?”.
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