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Crisi di Capodanno: Di Bendetto “flirta” con Biondi

Tra note al vetriolo, riunioni e prese di posizione il clima al Comune dell'Aquila, a un anno e mezzo dalla scadenza naturale della legislatura, è ormai quello pre-elettorale. E chissà che non si assista a un déjà-vu nei prossimi mesi

La maggioranza del Comune dell’Aquila, lacerata da dissidi interni e alle prese con una crisi che ormai va avanti da oltre un anno, è andata in frantumi nell’ultimo Consiglio comunale del 2020.

Nella seduta di ieri si è consumata la resa dei conti tra il gruppo della Lega e quello di Fratelli d’Italia.

I salviniani ancora una volta hanno scelto di mandare un chiaro segnale al sindaco del capoluogo abruzzese, Pierluigi Biondi, che ha ritirato le deleghe agli assessori del Carroccio, a seguito della crisi aperta dal capogruppo della Lega, Francesco De Santis.

Una spaccatura interna al centrodestra che inevitabilmente – come hanno denunciato più volte le opposizioni – ha avuto riflessi negativi sull’azione amministrativa, “al palo” secondo gli stessi consiglieri di minoranza.

Nei giorni scorsi si erano aperte le trattative tra le due parti, ma non si è riusciti a trovare la chiave per ripartire uniti in occasione del nuovo anno. Anzi, i rapporti tra Lega e Fd’I sembrano ormai compromessi e c’è la possibilità che il sindaco resti senza maggioranza.

I consiglieri di opposizione Stefano Palumbo, Stefano Albano, Paolo Romano, Elisabetta Vicini, Giustino Masciocco, Lelio De Santis, Angelo Mancini e Carla Cimoroni, si sono detti pronti a tornare al voto, ma proprio dai banchi della minoranza potrebbe arrivare un colpo di scena.

Non è passato inosservato il fatto che la nota congiunta del centrosinistra non sia stata firmata dai consiglieri de Il Passo Possibile – gruppo da sempre considerato più moderato – guidato dal consigliere Americo Di Benedetto, già candidato sindaco, sconfitto proprio dall’attuale primo cittadino al ballottaggio del giugno 2017.

Da un lato Palumbo, Albano, Romano, Vicini, Masciocco, De Santis, Mancini e Cimoroni si dichiarano pronti, senza paura, “ad andare davanti a un notaio per porre le nostre dimissioni”, dall’altro Emanuela Iorio, Elia Serpetti, Antonio Nardantonio e Di Bendetto – in una nota distinta – spiegano che “Il confronto per il futuro della città si farà tra un anno e mezzo, si farà alle elezioni, eccome se si farà”.

Parole quest’ultime – dal tono più conciliante – che fanno emergere la volontà di arrivare a fine legislatura.

Già in altre occasioni si è parlato di una possibile vicinanza tra il sindaco Biondi e Di Benedetto, che non è la prima volta che tende la mano al primo cittadino.

A marzo del 2019, mentre il Comune era alle prese con l’ennesima crisi, ha invitato Biondi “a predisporre una proposta di governo che affronti le priorità improcrastinabili, presentando una squadra di elevata competenza non riconducibile a nessuna delle forze politiche presenti in Consiglio. Questa è l’unica ipotesi sulla quale Il Passo Possibile sarebbe disposto a valutare una sua diversa posizione”.

Una “diversa posizione” quella del gruppo e del suo leader giustificata con la volontà di scongiurare le conseguenze di un commissariamento. La crisi di marzo è poi rientrata, almeno in modo ufficiale.

Qualche mese dopo, il sostegno di Di Bendetto è tornato ad essere fondamentale per il primo cittadino, e il caso è finito al centro delle cronache cittadine.

A dicembre dello stesso anno, infatti, in occasione del Consiglio in cui è approdato il Bilancio di previsione, l’assenza di tutti gli assessori e consiglieri della Lega, e del consigliere Roberto Junior Silveri, passato solo quest’anno tra le fila del Carroccio, ma da tempo in rotta con le scelte del primo cittadino, ha fatto vacillare nuovamente il governo cittadino.

Un’occasione “ghiotta” per l’opposizione. Ma il sindaco si è salvato di nuovo in calcio d’angolo e proprio grazie all’assist de Il Passo Possibile: i consiglieri rimanendo in Aula hanno garantito il numero legale per dare il via ai lavori.

Che ci fossero delle forti tensioni in seno alla stessa maggioranza è un fatto ormai noto, ma forse neanche il primo cittadino aveva previsto un questo scossone di fine anno, tra l’altro all’indomani dell’approvazione del Bilancio in Consiglio regionale, che ha visto il centrodestra ricompattarsi per portare a casa il risultato.

I capigruppo di centrodestra di Fd’I, Forza Italia, L’Aquila Futura, Cambiamo e Udc (Ersilia Lancia, Giorgio De Matteis, Roberto Santangelo, Daniele D’Angelo e Luciano Bontempo), non essendo riusciti a trovare una quadra in questi ultimi mesi, hanno deciso di passare la patata bollente al tavolo di coordinamento regionale dei partiti del centrodestra.

Tra note al vetriolo, riunioni, accordi, discussioni e prese di posizione, per tutti il clima che si respira, a un anno e mezzo dalla scadenza naturale della legislatura, è ormai quello pre-elettorale. E chissà che non si assista a un déjà-vu nei prossimi mesi.

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