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Cure odontoiatriche per abruzzesi fragili

Convenzione tra Regione e Università L'Aquila per i poveri

“Un’autoambulanza dentale che giri nella regione e porti le cure alle fasce della popolazione più disagiate, direttamente sul territorio”, è questa l’ambizione futura del progetto di cure odontoiatriche per gli abruzzesi più fragili, presentato stamattina a Palazzo dell’Emiciclo all’Aquila. Una convenzione, del valore di 75mila euro per il primo anno, tra Regione Abruzzo e Università dell’Aquila consentirà di avviare il progetto, sottoscritto nell’ambito del Fondo Sociale regionale straordinario. Un progetto di screening e cure odontoiatriche che si rivolgerà a fasce fragili della popolazione, individuate attraverso le segnalazioni degli Enti d’Ambito Sociale, dei centri antiviolenza e delle associazioni, operanti sui territori. Le cure odontoiatriche sono le prime ad essere trascurate nelle fasce più povere.

“Proprio dalla salute orale nascono benefici per il resto del corpo e delle relazioni sociali”, ha detto Pietro Quaresimale assessore alle Politiche Sociali della Regione Abruzzo. “Un progetto rivolto i fragili, per prevenire anche quegli stati di disagio, al primo impatto visivo, che spesso degenerano anche in bullismo e violenza”. Le persone che non potranno raggiungere la sede mediana del progetto all’Aquila, saranno raggiunte dagli addetti direttamente a domicilio. “Grazie a questo progetto troviamo con la Regione l’identità di idea sociale” ha detto Guido Macchiarelli, direttore dipartimento Medicina Clinica, Sanità Pubblica, Scienza Vita e Salute dell’Università dell’Aquila.

“Statisticamente si ammalano maggiormente i più poveri, pertanto bisogna essere attenti alle fasce più delicate della popolazione. È la prima volta che in concreto si va a salvaguardare una delle principali causa di malattie dell’individuo. Il mio sogno è quello elle autoambulanze odontoiatriche che viaggino del territorio”.

Il progetto comincerà con un lavoro di screening. “Acquisizione di dati con preparazione di cartella clinica di ogni soggetto, raccolti direttamente nei territori”, spiega Giuseppe Marzo, responsabile del progetto e direttore scuola di specializzazione Ortognatodonzia dell’Università dell’Aquila. ” Grazie alla riapertura della clinica odontoiatrica, si passerà poi alla fase di cura”.

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