«Un segnale molto negativo per il mondo delle imprese». È la valutazione che Confindustria ha riassunto in una nota per commentare il decreto Dignità varato lunedì sera dal governo Conte. Il primo atto collegiale dell’esecutivo, indicativo anche in quanto tale, produrrà «il risultato di avere meno lavoro, non meno precarietà», mentre «preoccupa anche che siano le imprese a pagare il prezzo di un’interminabile corsa elettorale all’interno della maggioranza e che si creino i presupposti per dividere gli attori del mercato del lavoro, col rischio di riproporre vecchie contrapposizioni».
«Come abbiamo sempre sostenuto – afferma ancora il comunicato – sono infatti le imprese che creano il lavoro. Le regole possono favorire o scoraggiare i processi di sviluppo e hanno la funzione di accompagnare i cambiamenti in atto, anche nel mercato del lavoro. Si dovrebbe perciò intervenire sulle regole quando è necessario per tener conto di questi cambiamenti e, soprattutto, degli effetti prodotti da quelle precedenti: mentre i dati Istat raccontano un mercato del lavoro in crescita, il Governo innesta la retromarcia rispetto ad alcune innovazioni che hanno contribuito a quella crescita».
Il direttore generale di Confindustria Chieti Pescara Luigi Di Giosaffatte ha dichiarato: «Ancora una volta assistiamo ad uno spettacolo poco edificante per la politica italiana, che è quello di smontare leggi senza alcuna verifica preventiva dei risultati economici e sociali realizzati nel Paese».
Fonte: Asipress
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