“Il Presidente della Regione, Marco Marsilio, in una lettera inviata al sottoscritto e riportata dagli organi di informazione, ha sottolineato l’importanza dell’installazione dei moduli prefabbricati, richiesta dal sottoscritto in molteplici circostanze alla dirigenza della Asl1. Il Presidente ha voluto evidenziare un principio sacrosanto: e cioè che, le due opzioni (lavori per la terapia intensiva e sub intensiva da un lato e moduli prefabbricati dall’altro) non erano alternative, ma si potevano e forse dovevano, perseguire contemporaneamente”. E’ di nuovo il sindaco della città capofila della Marsica, Giovanni Di Pangrazio, a riaccendere i fari – sebbene mai spenti – sull’emergenza sanitaria vissuta dal territorio. Che va di apri passi con la necessità di una rapida vaccinazione.
“La mia insistenza sull’argomento, tradotta in molteplici lettere e richieste, non si basava solo su un principio di prudenza. Si basava sulla conoscenza della macchina amministrativa e dei possibili ritardi nelle opere; tali ritardi sono da mettere in conto e devono allertare verso intelligenti soluzioni alternative che, i sindaci marsicani, non solo hanno richiesto ma hanno proposto con puntualità e determinazione. In molti ricorderanno, la solerzia con cui abbiamo predisposto i Drive Through nell’attesa di una macchina per processare i tamponi, il parlamentino da me convocato in tre diverse adunanze con la partecipazione dei 37 sindaci e degli operatori della sanità, le sollecitazioni a convocare il comitato ristretto dei sindaci della ASL per avere risposte definitive sul completamento dei lavori nelle terapie intensive e sull’iter incerto del nuovo Ospedale”, afferma il sindaco in una nota ufficiale.
“Dinanzi alle giuste sollecitazioni, in alcuni casi e da parte di qualche collaboratore della direzione ASL, ci è stata fornita una didascalica e saccente lezione sui lavori previsti, come se si fosse di fronte alle lamentele di qualche ignaro passante e non agli allarmi di chi ha, per dovere, il ruolo di tutelare 140.000 concittadini. I moduli temporanei erano liberi e a disposizione. Eppure, non sono arrivati in Marsica. Ora che tutti sembrano riconoscere la fondatezza di quelle ragioni, ed augurandomi che il manager inviti i suoi collaboratori a non prendere, per facili provocazioni, le richieste di tempistiche certe inoltrate dagli amministratori, mi auguro che l’appello ad avere il macchinario Panther dopo quello Menarini, sia preso nella dovuta considerazione. Il Menarini è importantissimo perché capace di individuare le varianti al Sar-Cov-2, ma auspico che i tempi di consegna del Panther siano quelli che mi sono stati anticipati, e cioè 10 giorni”.
“Ritengo molto positiva l’attivazione di centri vaccinali in altre città della Marsica, come Tagliacozzo, Pescina e Carsoli. Qui ad Avezzano, siamo pronti per fornire subito spazi e luoghi idonei e possiamo mettere a disposizione una sede con 10 linee che consentirebbero di somministrare fino a 1000 vaccini al giorno. Siamo pronti, a tal fine, a fornire il personale amministrativo: in tre mesi, così, si potrebbero vaccinare 90.000 persone. Mi sembrano, come quelle precedenti, sollecitazioni ragionevoli e necessarie. Credo tutti si siano ormai resi conto della coerenza dell’amministrazione e della necessità di lavorare insieme. Noi continueremo a fare la nostra parte”, questa la conclusione.