Alla fine di maggio era iniziato a circolare su Whatsapp, tra gli abitanti di Martinsicuro, un audio diffamatorio che di lì a poco sarebbe diventato virale. L’audio registrato da una casalinga del posto, non se ne conoscono al momento le ragioni, avvisava tutti che era scoppiato un focolaio di coronavirus a Martinsicuro. La donna, inoltre, si spingeva a dare indicazioni circa l’identità dei principali infettati e cioè due commercianti del posto. Il tam tam, nemmeno a dirlo, si era diffuso in brevissimo tempo, anche alla luce della psicosi degli ultimi mesi relativa al virus. La bufala circolata, oltre a creare notevoli danni d’immagine per i commercianti interessati, con inevitabilmente ripercussioni sull’economia delle rispettive attività, aveva creato non poca frustrazione ai personaggi coinvolti. Gli stessi, al fine di preservare la loro persona e gli esercizi pubblici che gestiscono avevano deciso di rivolgersi ai Carabinieri del locale Comando Stazione, per tutelare i loro interessi, sporgendo formale querela. La minuziosa attività d’indagine dei Carabinieri di Martinsicuro, che ha portato in caserma numerose persone per essere sentite sulla vicenda, ha consentito di dare un nome ed un cognome all’autrice dell’audio. La donna, una 50enne, ora, dovrà rispondere dinanzi al Giudice dell’accusa di diffamazione aggravata dall’utilizzo di social network e dovrà spiegare i motivi per cui, in piena pandemia, aveva deciso di infamare i due commercianti.
Diffama commercianti sui social: “Hanno il coronavirus”
Una donna è accusata di diffamazione aggravata dall'utilizzo di social network