La Majella è una combinazione perfetta di geodiversità, biodiversità e patrimonio culturale con 95 geositi, più di 2300 specie vegetali e sottospecie, con 40 specie di mammiferi, oltre 40 eremi e ben 950 km di sentieri escursionistici. Sono alcune delle particolari caratteristiche ambientali che il 22 aprile scorso hanno consentito al territorio del Parco Nazionale della Maiella di essere dichiarato Geoparco incluso nella rete UNESCO Global Geoparks. Si tratta di un riconoscimento giunto a conclusione di una complessa procedura durata più di quattro anni e rappresenta la certificazione non solo delle peculiarità geologiche e naturalistiche, in generale, del territorio, ma anche il riconoscimento delle condizioni di tutela e delle azioni di valorizzazione in atto.
Ieri mattina, a Pescara, in Regione, la conferenza stampa del presidente della Giunta regionale, Marco Marsilio, e del presidente del Parco nazionale della Maiella, Lucio Zazzara, sulle prospettive turistico-economiche che potranno derivare da questo prestigioso riconoscimento. All’incontro con la stampa hanno partecipato anche il presidente del Consiglio regionale, Lorenzo Sospiri, e gli assessori al Turismo ed al Paesaggio, Daniele D’Amario, e Nicola Campitelli.
“Un riconoscimento prestigioso, una grande opportunità per questo territorio – ha dichiarato il presidente Marsilio – basti pensare che dal giorno in cui il Parco nazionale della Maiella è stato riconosciuto dell’Unesco come Geoparco si sono moltiplicate le visite sul suo sito web e si sono propagati intorno al sistema Parco interesse ed attenzione in tutto il mondo. Ora bisogna essere pronti ad accogliere tutti questi nuovi potenziali visitatori ma occorrerà farlo nella maniera migliore. Stiamo lavorando con il Parco proprio a questo scopo – ha proseguito Marsilio – ed è per questa ragione che la Regione finanzierà anche due nuovi sentieri: quello lungo la linea Gustav, un sentiero storico che riguarda una parte importante della storia della Seconda Guerra Mondiale che si è svolta proprio su questo fronte e quello geologico legato allo sfruttamento delle miniere, il sentiero dei minatori e delle miniere, che ha caratterizzato parte del nostro territorio soprattutto tra la fine dell’ottocento ed il primo novecento”
Zazzara, soffermandosi sulla dichiarazione di Patrimonio dell’Umanità da parte dell’Unesco, ha definito il Parco nazionale della Maiella cuore del sistema naturale della regione Abruzzo e centro del più vasto sistema storico-ambientale dell’intera area mediterranea.
Del resto, la filosofia con cui si muove l’Organizzazione Mondiale delle Nazioni Unite valuta una complessità di caratteristiche che vanno dalla natura strettamente intesa del luogo al modo in cui nel tempo si è concretizzato il rapporto con la presenza umana e con le culture che tale presenza ha sviluppato; dalla quantità e qualità delle persistenze che testimoniano la lunghissima storia alla capacità di conservare un rapporto sostenibile che l’intera Comunità e gli organi di governo ancora oggi dimostrano di avere. Secondo il presidente del Parco nazionale della Maiella, questo riconoscimento è l’affermazione che la tutela e la valorizzazione di una natura così speciale restano affidati ad una persistente e consapevole attività umana.
Il Parco Nazionale della Maiella appare, quindi, il principale alleato della popolazione che vive nel territorio e ne è il custode più importante e sviluppa continuamente studi che migliorano la conoscenza di tale enorme patrimonio elaborando progetti che vengono continuamente condivisi e rafforzati.
La dichiarazione UNESCO sta producendo già un significativo incremento della notorietà del luogo ed una conseguente, significativa, crescita della domanda di turismo. Si tratta, in sostanza, di un concreto contributo per quanti si sono impegnati e si impegneranno per il mantenimento delle numerose risorse presenti e per ogni politica che saprà trasformare in valore tale ricchezza.
Zazzara ha, inoltre, rimarcato, che per sostenere questa nuova condizione di governance, il Parco Nazionale della Maiella bisogno di partner forti come la Regione Abruzzo e lo Stato. L’auspicio è che dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, rappresentato anche dalla cosiddetta Transizione Ecologica, derivi un sostegno crescente all’azione quotidiana che viene sviluppata e, nel contempo, la governance del Parco ha condiviso delle prime linee programmatiche con il presidente Marco Marsilio con l’obiettivo di incrementare la propria progettualità per realizzare condizioni di accesso ai territori ed ai beni sempre più sicure e rispettose della natura.