Monitorare e migliorare la sicurezza sui mezzi del trasporto pubblico, locale e regionale per contrastare più efficacemente aggressioni e minacce al personale e agli utenti. Con questo obiettivo i ministri Lamorgese e Giovannini hanno sottoscritto due protocolli insieme alla Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, l’Anci, le associazioni e i sindacati firmatari dei relativi contratti: Asstra, Anav, Agens, Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uil Trasporti, Faisa-Cisal, Ugl-Fna, Ugl-Ferrovieri, Fast-Confsal, Orsa Trasporti.
Le due intese rappresentano lo strumento condiviso per rafforzare e rendere più efficace la pianificazione e l’attuazione delle misure, anche attraverso l’azione di monitoraggio e coordinamento svolta dai prefetti, rispetto ad episodi registrati non solo nelle grandi aree metropolitane, ma anche in realtà di provincia.
Questo ha sottolineato il ministro Lamorgese, evidenziando come «la priorità sia garantire una adeguata tutela della sicurezza degli operatori nel settore dei trasporti pubblici che svolgono un servizio essenziale per i cittadini e le comunità, anche in orari e situazioni più esposti al rischio di aggressione».
Nel dettaglio, saranno aperti tavoli tematici che elaboreranno le linee guida per:
valutare la natura e le dimensioni del fenomeno;
realizzare azioni di sensibilizzazione sul tema della sicurezza individuare criteri per la classificazione degli eventi di violenza;
formulare raccomandazioni all’utenza sul rispetto dei comportamenti a bordo dei mezzi di trasporto e sulla corretta percezione della figura del personale di front-line per il contrasto all’evasione tariffaria;
individuare percorsi di reinserimento lavorativo per le vittime di forme particolarmente gravi di aggressioni e violenze;
individuare modalità di assistenza e supporto del personale a fronte delle violenze subite.
Verranno anche definite condizioni, procedure e best practice per l’adozione di misure specifiche a tutela della sicurezza. Tra queste, la promozione della videosorveglianza e della protezione in ambiente di lavoro; il progressivo isolamento del posto di guida degli operatori di Tpl con cabine protette per le vetture di nuova immatricolazione; la dotazione di sistemi di controllo degli accessi in stazioni (in analogia alle misure in uso negli aeroporti); la definizione di convenzioni per garantire più presenza a bordo su tratte a rischio aggressioni e di canali dedicati per ricorrere in maniera più celere alla chiamata di soccorsi; l’istituzione di un numero “nazionale” diretto di emergenza dedicato al personale e agli utenti.
Entro 90 giorni, i tavoli tematici presenteranno al ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili e al ministro dell’Interno un rapporto sulle specifiche attività svolte, sulle soluzioni adottate e programmate e sulle eventuali risorse necessarie per realizzare le diverse azioni.