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Ecobonus 110%: a fine dicembre in Abruzzo 2.500 interventi autorizzati

Investimenti per 555 milioni di euro. Per CNA Costruzioni «occasione irripetibile per rilanciare il settore»

Circa duemilacinquecento interventi autorizzati, per un totale degli investimenti ammessi a detrazione di quasi 555 milioni di euro. Sono i numeri, più di qualsiasi parola, a sintetizzare a fine 2021 l’andamento in Abruzzo del “Super Ecobonus 110%”, la misura voluta per riqualificare il patrimonio edilizio italiano sotto il profilo ambientale, energetico e della sicurezza. A dirlo è il rapporto periodico elaborato dall’Enea, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie e lo sviluppo economico sostenibile, cui è assegnato peraltro un delicato compito di verifica e controllo sui lavori effettuati, e in particolare sulla loro effettiva rispondenza ai requisiti richiesti per poter fruire delle agevolazioni fiscali.

In dettaglio, le cifre elaborate dall’Enea rivelano che a dicembre la fetta di interventi riguardanti il solo capitolo “Ecobonus” (non vi sono invece dati sulla seconda misura-chiave, il “Sismabonus”) hanno registrato – sempre su base regionale – 580 condomìni, 1.126 edifici unifamiliari e 793 unità immobiliari “funzionalmente indipendenti”, per un totale di 2.499 interventi. Cifra già di per sé imponente, cui fanno da corredo, amplificandone ulteriormente le caratteristiche di opportunità pressoché unica per il rilancio di tutto il comparto edilizio, quelle a molti zeri che compaiono nel rapporto dell’Enea sotto le voci “totale degli investimenti ammessi a detrazione” (554.929.494 milioni di euro), “detrazioni maturate per lavori conclusi” (381.038.383 milioni di euro) e “investimenti medi”: 609 milioni per i condomini, 111 per gli edifici unifamiliari, 95 per le unità immobiliari “funzionalmente indipendenti”. E il buon andamento dell’operazione “Ecobonus” in Abruzzo si evince anche dal dato riferito alle regioni: quanto a numero di autorizzazioni depositate (le “asseverazioni”), la nostra infatti vanta numeri superiori a territori di maggiori dimensioni e abitanti, come mostrano le cifre di Liguria (1.129) o Marche (2.291).

Secondo il coordinatore di CNA Costruzioni Abruzzo, Silvio Calice, «si è dunque rivelata positiva la pressione esercitata sul Parlamento da parte della CNA e altre associazioni d’impresa, per chiedere il prolungamento della misura, ma anche la semplificazione e il chiarimento su alcune delle procedure che limitavano fortemente la possibilità di applicazione: la legge di bilancio 2022 ha fissato nuove scadenze che incentivano i cittadini a guardare con fiducia alla diverse misure». Il positivo impatto si riverbera anche sull’andamento delle imprese: «Dall’analisi trimestrale Movimprese, risulta che il terzo trimestre dell’anno si è chiuso con un segno positivo per il settore costruzioni: in Abruzzo dove su 149.666 imprese registrate, 29.562 sono dell’edilizia, tre province su quattro vantano segni positivi, con la provincia di Chieti al “+1,59%” seguita da Teramo (+1,31%) e L’Aquila (+0,1%), con la sola Pescara a “-0,82%”». Ultimo aspetto, ma tutt’altro che marginale, il rapporto con gli eventi sismici: «Non è di poco conto la dinamica sull’area del Cratere, dove sono stati stanziati 1.700 milioni di euro sul Fondo Complementare del PNRR, 6 per la ricostruzione privata (che si aggiungono ai 4 del 2017 in gran parte spesi) e altri per la ricostruzione pubblica: ora, la proroga del Superbonus 110% fino al 2025 è un tassello importante che va ad aggiungersi». Restano da risolvere tuttavia alcune criticità: «Reclutamento della manodopera, formazione professionale, sicurezza, aumento del costo delle materie prime, cordate che penalizzano le piccole imprese, a cui si aggiungono problemi di dumping contrattuale» conclude Calice.

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