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Edilizia scolastica: Valditara risponde a D’Alfonso

Ministro si impegna a modificare la normativa vigente

Il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, rispondendo ieri a un’interrogazione del deputato del PD Luciano D’Alfonso si è impegnato ad inserire nel prossimo decreto sul Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) una misura volta a supportare gli enti locali negli interventi di edilizia scolastica e nella semplificazione delle procedure che rischiano di determinare ritardi rispetto agli obiettivi e ai traguardi fissati dal Piano stesso.

In particolare, si tratta della possibilità di utilizzare i ribassi d’asta, da parte degli enti locali beneficiari, per i medesimi interventi e per le medesime finalità, nonché per fronteggiare l’incremento dei prezzi generato dall’attuale congiuntura economica.

D’Alfonso ha apprezzato l’apertura
ad una modifica della disciplina vigente in materia di utilizzo delle economie di gara.

La possibilità di attingere a risorse derivanti da economie di gara in questo particolare momento di congiuntura macroeconomica era stata posta il 2 dicembre scorso dal deputato dem con un’interrogazione al ministro, cui aveva chiesto di individuare le risorse per garantire la chiusura dei lavori e la messa in esercizio degli edifici scolastici.

La problematica era emersa da una denuncia del gruppo consiliare di un comune abruzzese, ‘Guardiagrele il bene in comune’ e dall’ex sindaco guardiese Simone Dal Pozzo, i quali invocavano una soluzione per tutti quei Comuni italiani che in questo momento si trovano nella difficoltà derivante dall’applicazione dei preziari medio tempore aggiornati e dalla generale situazione dell’aumento dei costi.

D’Alfonso si è detto soddisfatto in merito “alle nuove misure da introdurre nel prossimo decreto Pnrr a supporto degli enti locali per fronteggiare l’incremento dei prezzi negli interventi di edilizia scolastica, anche attraverso l’utilizzo dei ribassi d’asta. Negare la possibilità di attingere a risorse derivanti da economie di gara, in questo particolare momento di congiuntura macroeconomica, vuol dire perpetuare il blocco generalizzato dei cantieri di edilizia scolastica e mettere in seria difficoltà i bilanci dei comuni interessati. La norma che vieta l’utilizzo delle economie di gara risale al 2017 e andrebbe aggiornata alla luce degli eventi che si sono verificati negli ultimi anni, che hanno determinato uno scenario completamente nuovo, per la gestione del quale occorrono strumenti normativi e finanziari innovativi”.

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