“Un ispettore di polizia penitenziaria in servizio al carcere di Sulmona e dirigente UIL PA polizia penitenziaria, risultato in un primo momento positivo al tampone Covid al quale si era sottoposto la scorsa settimana, si è visto ribaltare completamente la ‘sentenza’ del referto con un secco ‘negativo’”.
Così il componente della Segreteria Regionale UIL PA Abruzzo, Mauro Nardella.
“Assolutamente non convinto dell’esito del primo referto ed autodeterminandosi in merito ( ha preteso ed effettuato un ulteriore tampone) l’ispettore non si è dato per vinto. Seppur abbia dovuto affrontare autentiche peripezie il poliziotto la sua sagacia se l’è vista premiare dall’esito del secondo test risultato di segno opposto al primo”, si legge nella nota.
“Potremmo finirla qua ed esultare per la disavventura rientrata. Tuttavia non è così. Solo il poliziotto sa, infatti, quello che ha dovuto affrontare in termini di disagi, timori, traumi familiari e stress per via della notizia della positività al primo tampone. Cosa dire poi delle ripercussioni che una notizia come questa ha avuto in una realtà qual è quella di Sulmona messa in ginocchio dall’ondata di fine novembre? Dobbiamo dire grazie all’intraprendenza dell’ispettore se oggi possiamo dirci sollevati. Eppure non è la prima volta che una cosa del genere accade”, aggiunge.
“In precedenza e per ben due volte un assistente capo di polizia penitenziaria era dapprima risultato positivo salvo poi rientrare in diagnosi con un referto che andava in opposizione al primo. Alla luce di quanto successo personalmente credo che l’amministrazione debba seriamente prendere in considerazione la possibilità di verificare sempre gli esiti delle positività. Non vorremmo continuare a vivere altalene di emozioni che al giorno d’oggi di certo non fanno bene a nessuno”, conclude.