“Altri 10 milioni di euro saranno disponibili per la ripresa socio-economica dell’Aquila e dell’area del cratere sismico del 2009, coi quali procederemo allo scorrimento delle graduatorie del bando ‘Fare Centro’ e finanzieremo un nuovo bando ‘Fare Centro 2.0’ per sostenere le attività produttive”.
Lo annuncia l’assessore regionale al Bilancio Guido Liris, che ha inviato una missiva al coordinatore della Struttura tecnica di missione presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, Carlo Presenti, nella quale ha formalizzato la richiesta “di voler destinare una quota delle economie del Programma Restart ad oggi disponibili e, se necessario, parte di quegli stanziamenti allocati nell’Asse 1 del ‘sistema industriale’ mai impegnati e, quindi, non utilizzati, sia preliminarmente per lo scorrimento della graduatoria in essere del bando Fare centro (fino ad arrivare a finanziare quegli interventi valutati con punteggi significativamente indicatori di una buona qualità progettuale) sia per l’avvio di un nuovo bando, con le medesime finalità, e diretto quindi al tessuto economico dei centri storici del cratere 2009. Nel caso in cui il nuovo bando avesse un riscontro impattante saranno ulteriormente reperite e stanziate le somme necessarie”.
Liris, che ha spiegato nel documento inviato al capo della struttura tecnica di missione come “i fondi dell’Asse 1 potranno essere reintegrati con le nuove assegnazioni del 4% delle risorse finanziarie stanziate per la ricostruzione e per le quali sono a chiedere (la richiesta è rivolta a Presenti) aggiornamenti e specifiche utili, al fine di poter disporre di tempi e modi per avviare l’interlocuzione con il territorio e disegnare la nuova progettualità del Restart 2.0”, ricorda la “vitale importanza di tali risorse per il tessuto produttivo delle aree interne”.
“Per le imprese sarà una nuova iniezione di liquidità, un’autentica boccata di ossigeno a tutti gli effetti”, sottolinea l’assessore, “destinata a dare nuova linfa ad un tessuto produttivo provato dalla pandemia e, in taluni casi, dalle congiunture internazionali”.